Il Comune di Alcamo è stato condannato dal Tar a risarcire una società specializzata in impianti pubblicitari per un ammontare di 14mila euro, a cui si aggiungono interessi, rivalutazione e duemila euro per spese legali. La sentenza, emessa dalla quarta sezione del tribunale amministrativo, ha stabilito che il Comune ha negato ingiustamente, per un periodo di tre anni, l'autorizzazione necessaria all'installazione di un impianto pubblicitario, nonostante la società avesse diritto a tale concessione.
Un problema legato alla regolamentazione degli impianti pubblicitari
La vicenda si inserisce nella lunga e complessa questione del riordino normativo sugli impianti pubblicitari, una problematica che l’amministrazione comunale a guida Movimento 5 Stelle ha affrontato sin dal suo insediamento. La gestione della materia si è rivelata particolarmente intricata, causando ritardi significativi e penalizzando aziende che operano nel settore.
La società coinvolta, Pierre Consulting, rappresentata dall’avvocato Pieranna Filippi, aveva chiesto nel giugno 2017 l’autorizzazione a spostare uno dei propri impianti pubblicitari da una vecchia ubicazione a una nuova area privata in corso Generale dei Medici. Tuttavia, gli uffici comunali respinsero la richiesta, motivandola con l’assenza di un piano generale degli impianti pubblicitari, considerato necessario per il rilascio del nulla osta.
Il ricorso e l'intervento della Regione
Di fronte al rifiuto, la società presentò un ricorso straordinario al presidente della Regione Sicilia. Tre anni dopo, nel giugno 2020, un decreto regionale annullò il diniego del Comune, sottolineando che la mancanza di un piano regolatore per gli impianti pubblicitari non rappresentava un ostacolo al rilascio di autorizzazioni provvisorie.
Questa stessa interpretazione è stata condivisa dal Tar, a cui la società si era successivamente rivolta per ottenere un risarcimento dei danni subiti a causa del mancato utilizzo dell’impianto durante il triennio in questione. Il tribunale amministrativo, dopo aver esaminato la documentazione, ha stabilito che il rifiuto del Comune era ingiustificato, non trovando valide motivazioni che giustificassero la mancata autorizzazione. Basandosi sui dati relativi al fatturato 2016 della Pierre Consulting, il Tar ha calcolato una perdita giornaliera di 15,20 euro per i 974 giorni in cui l’impianto pubblicitario avrebbe potuto essere operativo. Il totale del risarcimento è stato quindi stimato in 14mila e 800 euro.
Una regolamentazione arrivata in ritardo
Solo nel 2023, con una delibera del consiglio comunale, il Comune di Alcamo è riuscito ad approvare un piano generale degli impianti pubblicitari e delle pubbliche affissioni, cercando di mettere ordine in una materia che ha generato lungaggini burocratiche e danni economici alle aziende del settore.