Il tribunale di Palermo ha condannato a nove anni e mezzo di reclusione Marcello Grasso, neuropsichiatra molto noto nel capoluogo siciliano, per violenza sessuale nei confronti di tre donne, tutte sue pazienti. La sentenza, emessa dalla seconda sezione del tribunale presieduta da Roberto Murgia, ha accolto la richiesta della pm Giorgia Righi, seppur con una pena inferiore rispetto ai dodici anni e mezzo proposti dall’accusa.
Le tre vittime, assistite dall’avvocato Monica Genovese, hanno raccontato in aula gli abusi subiti nello studio medico del neuropsichiatra, situato in via Pasquale Calvi, nel centro di Palermo. Secondo le testimonianze, Grasso avrebbe proposto alle pazienti un “percorso sensoriale” come presunta terapia contro crisi d’ansia e carenze di autostima. Dietro questo pretesto, però, il medico avrebbe approfittato della vulnerabilità delle donne per costringerle a subire atti sessuali.
Oltre alla condanna penale, il tribunale ha stabilito che Grasso risarcisca le vittime con provvisionali per un totale di 80 mila euro e lo ha interdetto dalla professione medica per cinque anni. "La legge è uguale per tutti. Giustizia è fatta per le tre ragazze e per tutte coloro che non hanno avuto la forza di denunciare ed hanno subito in silenzio per paura", ha commentato l’avvocato Genovese.
Marcello Grasso, fratello dell’ex presidente del Senato ed ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, era già stato sottoposto a una misura cautelare in carcere nel 2021. I suoi legali, Vincenzo Lo Re e Fabrizio Biondo, hanno annunciato ricorso, sostenendo che non si sarebbe trattato di violenza ma di percorsi terapeutici condivisi.
La vicenda ha scosso la città di Palermo, sollevando un acceso dibattito sulla protezione dei pazienti e sulla responsabilità etica e professionale in ambito medico.