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18/01/2025 06:00:00

Daniela Faraoni, lady sanità. Chi è la nuova assessora scelta da Schifani

Giovedì mattina, 16 gennaio, Giovanna Volo aveva già deciso: rimettere la delega alla Salute era l’unica alternativa per non farsi trascinare nel tritacarne mediatico.
Ambienti a lei vicini hanno parlato di una assessora molto stanca, che ha sopportato di essere commissariata con l’arrivo di Salvatore Iacolino, un forzista che maneggia sanità da sempre e che non ha proprio un carattere facile con cui andare d’accordo.

Lo ha sopportato per il rapporto fiduciario che aveva con il presidente Renato Schifani, ha deciso di mollare quando ha capito che sul suo nome si diceva di tutto ma le decisioni erano prese da altri.
Strettamente riservata la conversazione con il presidente e un laconico “Si è dimessa per questioni personali”. Non ha retto alle pressioni dell’opposizione, che aveva pure messo in conto, ma il fuoco amico, che arrivava dalla maggioranza, quello non lo ha potuto accettare più.
La Volo non è una politica, non poteva quindi aspettare il balletto della spartizione della sua poltrona, sarebbe stata un’altra attesa che l’avrebbe lacerata.

Schifani e la decisione in solitaria
Aveva chiesto alla Volo di attendere ancora qualche giorno, poi l’arrivo delle dimissioni e il correre ai ripari subito. Pare che non si sia consultato con tutta la maggioranza e che abbia deciso di dare impulso ad un’altra nomina tecnica. Di fatto Daniela Faraoni era alla guida dell’ASP di Palermo. I partiti di maggioranza avevano visto in quella poltrona della Sanità una possibilità di espressione, una casella su cui puntare ma Schifani ha deciso con altra figura tecnica, che i più danno vicina allo stesso governatore e a Luca Sammartino. Il figlio della Faraoni, Leonardo Burgio, è il sindaco di Serradifalco, ed è della Lega.
Tacciono in maggioranza, gli umori non sono dei migliori. I comunicati stampa forzisti sono tiepidi, il primo a mostrare entusiasmo è stato il catanese Salvo Tomarchio, poi è arrivato quello del capogruppo azzurro all’ARS Stefano Pellegrino. DC e MPA tacciono, stessa cosa per Noi Moderati.
Il dossier Sanità è emergenziale, e in emergenza ha agito Schifani, cercando anche di mettere un freno agli appetiti politici di tutti.

Faraoni, lady Sanità
E’ molto amica di Gianfranco Micchichè, fu il nome su cui puntò l’ex presidente dell’ARS, dopo la vittoria di Renato Schifani. I due si conoscono bene, Miccichè ha sempre valutato la Faraoni come ottima manager e conoscitrice della macchina siciliana della sanità. Lascia la guida dell’ASP di Palermo, che ha un bilancio di un milione e 700mila euro.
Temperamento diverso dalla Volo, questa volta per Iacolino non sarà più il tempo delle decisioni in solitaria, e non sarà più nemmeno l’assessore ombra.

 


 



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