Ripercussioni politiche ci saranno per la gestione della Sanità in Sicilia, è il presidente della Regione, Renato Schifani, che ci sta mettendo la faccia, facendo stare in seconda fila l’assessora Giovanna Volo.
E’ entrata come figura tecnica, è stata direttore sanitario in diverse strutture ospedaliere dell’Isola: Policlinici di Palermo e Messina, l’Arnas Civico e l’Asp di Palermo, l’ospedale Ingrassia, il “Cimino” di Termini Imerese, l’Oasi di Troina e l’Asp di Enna. Non ha affrontato la sfida dell’assessorato senza esperienza, adesso però gli occhi sono puntati su di lei.
Nel solito balletto del rimpasto di giunta spunta il suo nome sull’altare del sacrificio. Sono stati anni in cui è comparsa pochissimo, alle inaugurazioni spesso ha presenziato Salvatore Iacolino, al capo del dipartimento della pianificazione strategica, vedasi l’angiografo digitalizzato a Mazara.
Malumori tanti ma Schifani ha blindato la Volo, chiamata due anni fa a ricoprire un incarico delicato e non senza critiche. Una eredità quella lasciata da Ruggero Razza certamente pesante, con tantissime problematiche mai risolte e con una rete ospedaliera di cui ancora si parla. La Volo si è ritrovata con gli annunci del precedente assessore e con i problemi che andavano però affrontati.
Richiesta di dimissioni
Ismaele La Vardera, deputato regionale attualmente al gruppo misto, ha chiesto a Schifani di sollevare dall’incarico l’attuale assessora alla Salute: “In queste ultime settimane la nostra sanità ha dimostrato di fare acqua da tutte le parti: a partire dal capoluogo regionale e fino ad arrivare ai punti più periferici del nostro territorio, come le isole minori come ad esempio a Linosa manca persino la farmacia. Forse ha bisogno di una sponda Schifani, che ricordo che anche lui ha partecipato alla spartizione delle poltrone dei manager sanitari in una e vera e propria lottizzazione, che è arrivato il momento che sollevi dal suo incarico l’assessore Giovanna Volo, che in due anni si è dimostrata totalmente incapace di esprimere un incarico politico delicato come questo”.
Il deputato ha però parole di apprezzamento per la Volo: “Sia chiaro è un ottimo tecnico ma ha delle chiare lacune quando si tratta di ruoli politici. Ma sappiamo già che Schifani non ha il coraggio di farlo, perché poi dovrebbe rendere conto ai suoi capi a Roma. Non mi resta che esprimere solidarietà a quei medici che stanno in corsia e che con pochi mezzi dati dalla politica provano a fare del loro meglio”.
La relazione di Iacolino
Nero su bianco è quello che scrive il dirigente Iacolino sulla questione Villa Sofia: "carenze gestionali e organizzative”. Si legge poi nella nota: "Le criticità dell'Area di emergenza, che si riferiscono alla limitatezza degli spazi ed alla carenza di risorse umane si uniscono all'altra grave carenza di personale, prevalentemente profilo professionale medici, che in un ospedale che è centro di riferimento per la Sicilia occidentale per la traumatologia (Trauma center), sembrano potere evidenziare profili di concorrente responsabilità gestionale”. A breve ispezione dell’assessorato: “Confermo di avere dato impulso ad apposita attività ispettiva che verrà posta in essere nel corso della prossima settimana ed acquisito il relativo rapporto, l'amministrazione regionale adotterà i conseguenti provvedimenti”.
L’ordine degli infermieri
il presidente dell’Ordine degli Infermieri di Palermo, Antonino Amato, ha sottolineato la mancanza di personale in tutte le strutture sanitarie, ospedaliere e assistenziali della Sicilia: “La sanità non può essere legata al tetto di spesa delle assunzioni dei sanitari ma deve essere legata alle necessità assistenziali che negli ultimi anni sono decuplicate”. I numeri sono impietosi: “Nell’isola ci sono 3,77 infermieri per ogni mille abitanti, siamo molto al di sotto della media nazionale di 5,06 per mille abitanti. All’appello in Sicilia mancano quindi migliaia di professionisti a fronte di una crescente domanda di servizi sanitari che sarà sempre più in aumento per l’invecchiamento della popolazione e per i flussi migratori. Prima che si arrivi all’implosione del sistema, occorre varare subito un piano straordinario di assunzioni di infermieri, vanno implementare le misure economiche che rendano attrattiva questa professione e vanno migliorate le condizioni lavorative, per prevenire il burn out e garantire un’assistenza di qualità”. L’Ordine degli Infermieri di Palermo ha avanzato la proposta al Presidente Schifani di convocare un tavolo tecnico, per fare il punto sugli interventi immediati e sulla pianificazione di una strategia complessiva.
I malati dentro ad un tunnel
Una donna del trapanese malata di tumore ha scritto ai vertici regionali, è in attesa di un esame perché manca il reagente. Il tumore è in stato avanzato, significa che sta lottando per la vita, il suo percorso di trattamento è stato bloccato da un ostacolo impensabile: la mancanza di un reagente fondamentale per completare un esame del DNA presso l’Ospedale Cervello di Palermo. Il reagente serve a personalizzare la terapia oncologica, aumentando l’efficacia del trattamento e riducendone gli effetti collaterali. Questa situazione è comune pure ad altri malati oncologici, un disastro permanente.
I medici verso lo sciopero
Sindacati e Ordine dei medici sono sul piede di guerra: il 25 gennaio le sigle di categoria si incontreranno per decidere le forme della mobilitazione ed il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, avverte che si va verso lo sciopero o una manifestazione pubblica imponente. Un malessere che riguarda sia i camici bianchi del Servizio sanitario nazionale sia i medici di famiglia, a fronte del quale Anelli chiede al ministro della Salute Orazio Schillaci l'apertura immediata di un tavolo permanente poiché finora, afferma, "è mancato un vero confronto".