Il Partito Democratico è una polveriera, sabato 11 gennaio verrà celebrata l’assemblea regionale, che i 16 sottoscrittori del documento inviato alla segretaria nazionale, Elly Schlein, hanno chiesto venisse congelata.
Niente da fare, da Roma c’è il via libera ad andare avanti, che significa nella pratica che l’attuale segretario regionale, Anthony Barbagallo, ha copertura.
Sabato l’assemblea dovrà approvare le regole per la celebrazione del congresso regionale, i 16 firmatari hanno avanzato la richiesta di primarie aperte a tutti, da svolgersi preferibilmente nei gazebo.
L’area che fa capo a Barbagallo, invece, chiede che solo i tesserati possano prendere parte al voto.
La segretaria nazionale
Elly Schlein, dicono fonti romane, non è rimasta indifferente al caos Sicilia, visibilmente scocciata per una questione che non ha nulla di politico ma riguarda le correnti di potere che si scontrano. Una prova di forza non necessaria in questo momento, il partito sta risalendo in termini di fiducia e i dem siciliani non possono creare percorsi spinosi.
Sabato mattina dunque si procederà con l’assemblea regionale, il segretario Barbagallo chiederà l’approvazione del regolamento per il congresso: voto solo agli iscritti entro il 31 dicembre 2024 ed election day pure per i segretari provinciali e di circolo. All’assemblea non ci sarà la Schlein ma due suoi diretti esponenti, Igor Taruffi e Davide Baruffi.
La posizione di Nello Dipasquale
Sono 4 i deputati regionali che non hanno firmato il documento dei 16, tutti e 4 rappresentano l’area Schlein. Si tratta di Dario Safina, Valentina Chinnici, Antonello Cracolici, Nello Dipasquale. L’appello fondamentalmente è all’unità del partito, ha spiegato Dipasquale: “Le fasi congressuali di un partito portano ad esprimere posizioni e ambizioni legittime da parte di tutti, e questo lo considero un bene. Detto questo, sono personalmente convinto della bontà del lavoro fatto dal segretario regionale Anthony Barbagallo, dalla segreteria e dai gruppi parlamentari di Ars, Camera e Senato. Per questo motivo esprimo pieno sostegno alla ricandidatura di Barbagallo alla guida del Pd siciliano”. Il parlamentare ragusano esprime poi la sua contrarietà all'ipotesi di primarie aperte per la scelta del nuovo vertice regionale dem: "Non ho cambiato idea rispetto a quando il Pd nazionale scelse il suo segretario - dice Dipasquale -. Ero contrario allora al coinvolgimento dei non iscritti e lo resto anche adesso. Riconosco e apprezzo l'ottimo lavoro svolto finora dalla nostra segretaria Elly Schlein, tuttavia resto convinto del fatto che il segretario debba essere scelto dagli iscritti ad un partito”.
Dipasquale poi conclude: "Considero molto positivo il dibattito avviato all'interno del Pd in vista del congresso. Il nostro non è un partito-caserma né un partito padronale. Il dialogo è un elemento che ha sempre caratterizzato la nostra comunità - ancora il deputato ragusano -. La fase congressuale deve essere utile a questo confronto. Le aspirazioni sono tutte legittime e fanno parte di questo confronto che rafforzerà il Pd”.
La questione Marsala
Le faide interne toccano la città di Marsala, qui il PD ha da anni grandi difficoltà a farsi partito, correnti interne hanno giocato le mosse non per unire ma per disgregare ancora, tanto da portare a vari cambi di segretari e infine ad avere un partito commissariato. Poco prima di Natale la nomina era arrivata da Palermo, si tratta di Marco Guerriero, già componente della segreteria regionale. Ma Guerriero pochi giorni fa si è dimesso da componente dal vertice regionale, dunque cosa accadrà adesso? Cocci su cocci.