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03/01/2025 10:05:00

Sicilia: tentativo di salvare i lavoratori Almaviva, Schifani propone call center per la sanità

La Sicilia si mobilita per scongiurare il licenziamento di 394 lavoratori e lavoratrici dei call center di Almaviva, storica azienda del settore che da anni affronta una grave crisi. Lunedì, il presidente della Regione Renato Schifani ha inviato una proposta alla ministra del Lavoro Elvira Calderone, chiedendo il coinvolgimento del governo nazionale per trovare una soluzione che eviti il dramma occupazionale.

La proposta della Regione

Schifani ha proposto di impiegare 130 dipendenti di Almaviva in un nuovo call center della sanità pubblica siciliana, che dovrebbe aprire nei prossimi mesi a Palermo e Catania. Contestualmente, la Regione ha chiesto la proroga della cassa integrazione per tutti i dipendenti di Almaviva, che altrimenti scadrebbe il 31 dicembre 2024. La proposta ha permesso, per il momento, di estendere la cassa integrazione fino a venerdì 3 gennaio, data in cui è previsto un incontro tra il ministero del Lavoro, la Regione, Almaviva e i sindacati.

Il piano della Regione prevede la creazione di due call center per il numero unico 116-117, destinato alle cure non urgenti, che dovrebbero essere operativi entro i primi sei mesi del 2025. I call center, finanziati con un contributo statale di 30 milioni di euro per quattro anni, impiegherebbero personale non sanitario, insieme a medici e infermieri, per gestire anche il centro unico prenotazioni (CUP).

La crisi di Almaviva e il futuro incerto

La crisi dei call center di Almaviva, che in passato era uno dei principali datori di lavoro in Sicilia, si è aggravata negli ultimi anni. L’azienda, attiva nell’isola dall’inizio degli anni Duemila, ha subito un duro colpo con la chiusura del numero di pubblica utilità 1500 a fine 2022. Questo servizio, attivato durante la pandemia, occupava circa 500 operatori, molti dei quali in Sicilia. Dopo la chiusura, Almaviva aveva annunciato l’intenzione di abbandonare il settore dei call center per concentrarsi esclusivamente sul mercato IT, ritenuto più redditizio. Da tempo, l’azienda aveva offerto incentivi all’esodo per i lavoratori, variabili da 10mila a 25mila euro.

Le reazioni e i prossimi passi

Nonostante l’intervento della Regione, Almaviva ha dichiarato di non essere stata informata del piano di Schifani fino a lunedì scorso e chiede chiarimenti sul progetto. Dal canto loro, i sindacati insistono sulla necessità di prorogare la cassa integrazione per tutti i dipendenti, sottolineando che il tempo stringe per trovare una soluzione strutturale.

L’incontro del 3 gennaio sarà decisivo per definire il futuro dei lavoratori e verificare la fattibilità del progetto regionale. Intanto, l’incertezza rimane alta, ma la proposta della Regione offre uno spiraglio per salvaguardare parte dei posti di lavoro, garantendo al contempo un servizio utile alla sanità pubblica siciliana.



EA2G | 2024-12-23 14:54:00
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