In una cattedrale gremita di fedeli e commozione, la diocesi di Trapani ha ufficialmente avviato la causa di beatificazione del piccolo Manuel Foderà, il bambino di Calatafimi-Segesta che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di chi lo ha conosciuto. Colpito a soli quattro anni da una grave forma di tumore, Manuel ha vissuto i suoi brevi nove anni con una fede straordinaria, definendosi un “guerriero della luce” grazie al suo forte legame con Gesù, il suo "amico speciale".
L'annuncio del vescovo Fragnelli
Durante l’omelia, il vescovo Pietro Maria Fragnelli ha sottolineato l’importanza di questo passo per la comunità diocesana: «Come segno di speranza in questo anno giubilare, ho la gioia di annunciare l’avvio del processo di beatificazione del piccolo Manuel Foderà. Nato a Calatafimi il 21 giugno 2001, Manuel ha concluso il suo pellegrinaggio terreno il 20 luglio 2010 a poco più di nove anni. La sua fama di santità ha superato i confini della nostra diocesi, toccando religiosi, laici, e chiunque abbia avuto modo di conoscere il suo esempio di fede e speranza».
Il vescovo ha spiegato che Manuel ha combattuto la malattia per cinque lunghi anni, portando luce e conforto sia nell’ambiente ospedaliero che nella sua cerchia di amici e conoscenti. «Manuel ha seminato ovunque una visione di fede e speranza, ispirando chiunque lo incontrasse», ha aggiunto Fragnelli.
Una missione di speranza
Manuel Foderà, nonostante la giovane età, è ricordato come un esempio di resilienza e dedizione a una missione spirituale. La sua breve vita, spesa nella sofferenza ma illuminata da una fede incrollabile, continua a essere un simbolo di speranza e forza per la comunità di Calatafimi-Segesta e oltre.
Il processo di beatificazione rappresenta un riconoscimento ufficiale della fama di santità che già circonda la sua figura. Il vescovo ha inoltre collegato questo momento storico all’Anno Giubilare, esortando la comunità diocesana a riscoprire la bellezza del battesimo e la chiamata universale alla santità.
Una celebrazione carica di simboli
Al termine della celebrazione, il vescovo Fragnelli ha consegnato ai nove parroci, rettori e cappellani dei luoghi giubilari la lampada giubilare, che resterà accesa per tutto l’Anno Santo, come simbolo di fede e speranza.
Con l’avvio di questa causa di beatificazione, la diocesi di Trapani non solo celebra la vita straordinaria di un bambino, ma rafforza il messaggio che la santità è alla portata di chiunque, anche dei più piccoli, quando vissuta con fede autentica e spirito di amore verso il prossimo.