Samuele La Grassa, uno dei sette giovani condannati per lo stupro di gruppo ai danni di una diciannovenne, ha lasciato ieri il carcere di Agrigento per scontare la pena agli arresti domiciliari. La decisione è stata presa dalla seconda sezione penale del Tribunale di Palermo, presieduta da Roberto Murgia, accogliendo la richiesta avanzata dai legali del giovane, Simona Ciancitto e Claudio Congedo.
La Grassa, 21 anni, era stato condannato in primo grado a 4 anni di carcere, una pena più lieve rispetto agli altri imputati grazie al riconoscimento di attenuanti e al rito abbreviato. Il caso risale alla notte tra il 6 e il 7 luglio dello scorso anno, quando, in un cantiere abbandonato del Foro Italico di Palermo, la giovane vittima fu aggredita e abusata sessualmente da un gruppo di ragazzi.
La decisione del Tribunale segna un nuovo capitolo in una vicenda che ha suscitato un ampio dibattito pubblico e indignazione, riaccendendo i riflettori sulla necessità di combattere con fermezza la violenza di genere. Restano in carcere gli altri membri del "branco", mentre si attendono ulteriori sviluppi processuali.