Meloni - Schlein: il dualismo che ha infranto il tetto di cristallo
Ci sono voluti decenni prima che l’Italia avesse due leader donne, Giorgia Meloni e Elly Schlein.
Due personalità diverse ma entrambe forti e determinate, il loro passo non è mai incerto, sono alla guida di due partiti che si contrappongono: Fratelli d’Italia a destra, Partito Democratico a sinistra.
Hanno provato a scalzarle, a provocarle, a farle cadere. Non ci sono riusciti.
La Meloni è alla guida del Paese, è la prima donna Premier.
La Schlein si barcamena tra le tante correnti interne di un partito che si compone come un puzzle, i cui pezzi spesso non si incastrano, ma regge gli urti e va avanti.
Entrambe non temono giudizi, non temono gli occhi puntati addosso, non si preoccupano di arrivare da sole agli eventi di rappresentanza, a differenza degli uomini che se non hanno una moglie o una compagna siedono accanto alla figlia, alla sorella o ad un altro pezzo di famiglia. Arrivano e la loro presenza si fa sentire e fa differenza. Una leadership esercitata in modo garbato e con uno stile scelto.
L’italia è la prima nazione europea che ha due donne a capo delle forze principali del Parlamento. Due donne e due pezzi di Paese, una idea di società opposta, due donne che sono arrivate nonostante gli ostacoli del passato e quelli insidiosi del presente.
Giorgia nazionale nel 2012 ha lasciato il Pdl per fondare Fratelli d’Italia, aveva 36 anni, lo ha portato dal 3 al 33 per cento.
Elly Schlein ha scalato il PD a 37 anni, ha preso la tessera due mesi prima delle primarie e ha lavorato sul campo smarcandosi dalle logiche correntizie. Dopo 8 anni di segretari uomini i dem sono guidati da una donna.
Le due leader si contrappongo con slogan che perimetrano il campo di azione, la Meloni: “Io sono Giorgia. Sono una donna, sono una madre, sono italiana, sono cristiana”; per la Schlein invece il claim è: “Sono una donna. Amo un’altra donna e non sono una madre, ma non per questo sono meno donna”.
Due donne forti al potere sono una vera e propria rivoluzione culturale. La presenza femminile ai vertici della politica è un passo importante per una società che riconosce e valorizza tutte le sue potenzialità.
Nel panorama internazionale ci sono numerosi esempi di donne che hanno rotto le barriere: Angela Merkel, Cancelliere della Germania per 16 anni; tra le più longeve premier donne nel mondo c'è la prima ministra del Togo, Victoire Tomegah Dogbé; Ingrida Šimonytė è Prima Ministra della Lituania; Evika Siliņa Premier in Lettonia; Halla Tómasdóttir è presidente dell’Islanda; Gordana Siljanovska-Davkova è diventata la prima presidente della Macedonia del Nord; Katerina Sakellaropoulou è la prima Presidente donna della Grecia.
Quando si parla di "donne forti al potere", ci si riferisce a figure che non solo occupano ruoli di responsabilità, ma che sono capaci di influenzare profondamente il cambiamento nelle strutture che le circondano.
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