Il nervosismo della Meloni, definita "la bulla della Garbatella", è emerso durante le comunicazioni al Senato del 18 dicembre. A usare questo aggettivo qualificativo è stata la collega parlamentare Alessandra Maiorino del M5S, perché aveva replicato alla senatrice del Movimento 5 Stelle, Dolores Bevilacqua, citando il costo del Superbonus e rigettando le accuse sull’atteggiamento nei confronti delle banche, in relazione alla tassa sui cosiddetti "extraprofitti", annunciata dalla Meloni l'anno precedente e poi ritirata, aspramente. Stia tranquilla la senatrice di Partinico, non ha l'esclusiva per gli strali di Giorgia. Mario Monti le imputa di "imporre un protettorato all'Italia" nei rapporti con Elon Musk, poiché quest’ultimo influenza l’economia, aggiungendo: "Non penso che la presidente Meloni prenda ordini da Musk, ma certamente non ha detto nulla quando Musk, con una grande invasione di campo, ha fatto apprezzamenti negativi sul sistema giudiziario italiano.
È intervenuto il presidente Mattarella, ma non la presidente del Consiglio Meloni. Non sarà stato per amicizia, ma per inavvertenza sul tema". La replica di Meloni: "Non prendo ordini da nessuno". A Renzi che l'aveva criticata per i suoi rapporti con il presidente dell'Argentina, Javier Milei, ha risposto che lui "si metteva il cappotto uguale a Obama" – mimando il gesto – e ha aggiunto che Milei sia "la persona giusta per l'Argentina", ma che non per questo "mi faccio crescere le basette come lui".
Altro bersaglio, precedentemente, era stato Romano Prodi, al quale ha ricordato la svendita dell'IRI, della Lira e l'aver favorito l'ingresso della Cina nel WTO, l'Organizzazione Mondiale del Commercio, gli ultimi due avvenuti durante la sua presidenza della Commissione Europea.
Entrando nel merito della vicenda dell'azienda pubblica IRI (Istituto per la Ricostruzione Industriale), il caso più datato, si rammenta la cessione di 29 aziende del gruppo, tra le quali la più grande fu l'Alfa Romeo, e la liquidazione di Finsider, Italsider e Italstat, un fatto che portò l'azienda a registrare un attivo dopo un decennio. Per fare un parallelo, la politica dell'epoca non ha voluto cedere Alitalia, e oggi conosciamo la storia dell'ex compagnia di bandiera. Su indirizzo politico di Prodi, in particolare della DC, si pose fine a una sorta di "economia di stato".
Per quanto riguarda Monti, l’ingerenza di Musk è evidente. Renzi ha sicuramente subito il fascino di Obama, ma, pur con tutte le sue contraddizioni, l'ex presidente degli Stati Uniti ha una statura politica diversa da Milei. L’irritabilità della presidente del Consiglio si era già manifestata ad Atreju, dove aveva criticato Maurizio Landini per il suo incitamento alla rivolta sociale. Poi è stata la volta di Elly Schlein e della sua timidezza nell’affrontare la questione Stellantis: "Le si inceppa la lingua". Su di loro, le considerazioni della Meloni, seppur espresse con toni sicuramente accesi, sono legittime. Infine, Roberto Saviano è stato definito "guru dell’antimafia", ma anche criticato per aver scritto un solo libro di successo, Gomorra. Eccessivo per un uomo che vive da 18 anni sotto scorta. Per quanto riguarda i suoi testi più celebri, si consiglia la lettura di La paranza dei bambini, e, se il tempo lo consente, anche Zero Zero Zero e Narcoislam. Intanto, si augura alla presidente un Natale sereno.
Vittorio Alfieri