Si è appena conclusa a Roma, nella suggestiva Sala della Protomoteca in Campidoglio, la seconda edizione del Premio Templum, evento che celebra i migliori progetti di architettura e design italiani. Tra i protagonisti di questa edizione spicca l’architetto trapanese Benedetta Fontana con il suo studio Icaro Progetti, insieme all’azienda artigiana partner Cusenza Marmi, che ha contribuito con la sua maestria alla realizzazione del cuore del progetto.
Il progetto selezionato, incluso nel prestigioso volume “ArchitettItaliani”, riguarda la Chiesa Madonna di Fatima di Erice, un’opera che si distingue per la sua armoniosa combinazione di tradizione e innovazione. La realizzazione dei luoghi liturgici della nuova chiesa ha visto una stretta collaborazione tra lo studio di progettazione e i maestri della Cusenza Marmi, unendo competenze tecniche, artigianalità e sensibilità artistica.
La Chiesa Madonna di Fatima si presenta come un esempio virtuoso di come l’architettura possa creare spazi capaci di unire funzione e spiritualità. Il progetto, scelto anche per il suo forte impatto comunitario, si configura come un luogo di incontro, riflessione e identità per il quartiere, ponendosi al contempo come simbolo di rigenerazione urbana e sociale.
L’intervento è stato reso possibile grazie al contributo dell’8xmille alla Chiesa Cattolica e al lavoro congiunto di professionisti e artigiani che, attraverso la qualità dei materiali e delle soluzioni progettuali, hanno dato vita a un’opera unica, in perfetta armonia con il contesto territoriale. L’utilizzo della pietra lavorata da Cusenza Marmi sottolinea l’importanza della tradizione artigianale italiana, valorizzando la bellezza naturale dei materiali locali.
Il Premio Templum non è solo un riconoscimento alla qualità dei progetti, ma una celebrazione del talento diffuso che caratterizza l’architettura italiana, dai grandi studi ai piccoli artigiani che, con passione e dedizione, contribuiscono a rendere il nostro Paese un punto di riferimento internazionale per l’arte del costruire.
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