Erice ha ufficialmente il suo primo Garante dei diritti delle persone private della libertà personale. Si tratta del dott. Giuseppe Arresta, psicologo e psicoterapeuta, nominato nella seduta del Consiglio Comunale del 12 dicembre a seguito di una votazione a maggioranza.
La figura del Garante è stata istituita grazie al lavoro congiunto dei consiglieri di opposizione Assunta Aiello (prima firmataria), Michele Cavarretta, Vincenzo Favara, Simona Mannina, Vincenzo Maltese, Alberto Pollari e Piero Spina. La proposta di delibera è il risultato di un impegno condiviso per garantire un collegamento con le realtà territoriali e promuovere momenti di sensibilizzazione pubblica sul tema dei diritti umani, in collaborazione con l'amministrazione comunale.
Un ruolo delicato e di grande responsabilità
Il Garante avrà il compito di promuovere il rispetto dei diritti e delle pari opportunità per le persone private della libertà personale, residenti o domiciliate nel territorio di Erice, con particolare riferimento alla Casa circondariale "Pietro Cerulli". Tra le sue mansioni rientrano:
- Promuovere iniziative pubbliche per sensibilizzare la comunità sui temi dei diritti umani;
- Collaborare con le istituzioni pubbliche, in particolare con l’amministrazione comunale;
- Segnalare eventuali violazioni alle autorità competenti per garantire il rispetto dei diritti e delle garanzie delle persone detenute;
- Favorire forme di partecipazione alla vita civile per i detenuti.
Le dichiarazioni dei consiglieri di opposizione
In una nota congiunta, i consiglieri promotori hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto:
“Auguriamo buon lavoro al dott. Giuseppe Arresta per l’incarico di assoluta importanza che andrà a ricoprire. Ci congratuliamo con lui e confidiamo che l’esperienza maturata nell’ambito professionale possa essere motivo di garanzia e supporto per il nostro Comune su tematiche delicate che riguardano il mondo penitenziario.”
La figura del Garante rappresenta un passo significativo per la città di Erice, che si impegna così a porre maggiore attenzione al tema dei diritti delle persone detenute, con l’obiettivo di promuovere una maggiore consapevolezza e umanizzazione del sistema penitenziario.