Egregio direttore, cosa sta succedendo a Marsala? Perché tanti negozi chiudono e altri sono semi vuoti anche in questo periodo? Perché le vie del centro in qualsiasi ora del giorno sono deserte? Perché la città non è più attrattiva come un volta? Perché tanti marsalesi preferiscono andare a Trapani e a Mazara mentre fino ad alcuni anni fa era il contrario? C’è una crisi dell’agricoltura, la nostra industria principale, causata negli ultimi anni anche dalla siccità, ma questo non può giustificare il tutto. C’è anche il commercio online, ma impatta più sull’acquisto da parte dei giovani, che da noi sono sempre di meno costretti come sono a emigrare per trovare un lavoro stabile e con una paga dignitosa.
Cosa stanno facendo i governanti regionali e locali, per bloccare questo esodo deleterio per la comunità? E’ aumentata la povertà e molti sono costretti a utilizzare i pochi risparmi per potersi curare nel privato visto i lunghi tempi di attesa nella sanità pubblica. Tanti cercano di risparmiare anche per andare a trovare i figli e i nipoti che si trovano lontano da Marsala. Ma ci sono altre motivazioni locali su cui si dovrebbe e si potrebbe intervenire, prima che sia troppo tardi. Sicuramente molti hanno paura di passeggiare per le vie del centro, perché la città è poco sicura. E’ difficile incontrare dei vigili urbani e anche altre forze dell’ordine non sono molto presenti. La città non è per niente attrattiva, né per i marsalesi né per i turisti. Se non fosse per il museo Lilibeo sempre aperto e le iniziative della direzione spesso insieme agli amici del parco archeologico, di qualche associazione e circolo privato, la città sarebbe in stato di profondo coma. Quasi tutti i luoghi culturali, turistici e sportivi, continuano a essere chiusi e abbandonati, vedasi il monumento ai Mille, palazzo Grignani e la pinacoteca, al convento del Carmine c’è solo desolazione. Le mostre di una volta sono un lontano ricordo.
Il museo degli Arazzi nonostante i tanti soldi pubblici spesi continua a restare chiuso. Certo è di proprietà della chiesa, ma dovrebbe essere interesse dell’amministrazione comunale, che si dovrebbe occupare di turismo, aiutare a trovare una soluzione per renderlo fruibile a tutti. Sarebbe di grande richiamo turistico. Il museo del vino allocato nel palazzo Fici è stato aperto in pompa magna ma non sembra molto fruito. La piscina continua a essere chiusa. Tanti servizi sono inesistenti, il servizio del trasporto pubblico funziona solo per gli studenti e oltretutto non molto bene e non è per niente funzionale a collegare le contrade e i quartieri al centro storico . I finanziamenti pubblici: europei, nazionali regionali, servono per creare infrastrutture, servizi e lavoro, quando si perdono, come ha fatto questa amministrazione, si fa un danno irreparabile alla cittadinanza e soprattutto ai giovani.
Se la città fosse più sicura, con più servizi, se i contenitori culturali, turistici e sportivi, fossero aperti e funzionanti, se fossero incentivati manifestazioni sportive, culturali e ludiche, se i tanti milioni di finanziamenti pubblici ereditati, questa amministrazione non li avesse perso e ne avesse intercettati molti di più, dal Pnrr che c’erano, se la città fosse più pulita e con più decoro, non sarebbe in queste condizioni. Ogni negozio o attività che chiude è come se morisse una parte della città, aumentando la povertà, il numero dei disoccupati e l’emigrazione. Perché il sindaco invece di continuare ad assumere segreterie, esperti, portavoce o altro, privatizzare l’ufficio turistico e cercare di trasformare Marsala Schola in una società multiservizi per fare ulteriori posti di sottogoverno da promettere in campagna elettorale, non affronta i problemi reali della città? Dal coma un paziente si potrebbe anche svegliare, ma ci vorrebbe l’impegno straordinario di una equipe di rianimatori con un coordinatore di alto livello, capace di prendere decisioni anche difficili e non interessato a fare carriera, ma impegnato solo alla vita e al benessere del paziente.
Dott. Alberto Di Girolamo