Atti di vandalismo che lasciano l’amaro in bocca e fanno riflettere. Nel video pubblicato qui sotto, si vede un gruppo di giovani intenti a far esplodere un contenitore per la raccolta degli oli e successivamente un tombino, utilizzando petardi. Le immagini mostrano il contenitore, posizonato nel quartiere Sappusi, di fronte al Liceo Scientifico, che salta letteralmente in aria, seguito dallo stesso destino del tombino, tra le risate e il compiacimento del gruppo.
Scene di questo tipo non sono purtroppo nuove, ma suscitano sempre sdegno e preoccupazione. I protagonisti del gesto non si limitano a danneggiare beni pubblici, ma dimostrano un disprezzo evidente per la città e per il senso civico.
Questi atti sollevano interrogativi più ampi sul disagio e l’apatia che sembrano caratterizzare parte delle nuove generazioni. In un’epoca in cui i giovani hanno accesso a infinite possibilità di svago, cultura e crescita personale, perché si rifugiano in comportamenti distruttivi?
I danni provocati non sono solo materiali, ma anche simbolici: colpire beni pubblici come un contenitore per la raccolta differenziata significa ignorare gli sforzi collettivi per il decoro urbano e la sostenibilità ambientale. Distruggere un tombino, oltre a rappresentare un rischio per la sicurezza stradale, è un gesto che denota totale disinteresse per il bene comune.
Marsala, come tante altre città, merita rispetto e cura da parte di chi la vive. E questo rispetto deve partire dai suoi stessi cittadini, grandi e piccoli.