Tra i nomi centrali nell’operazione antimafia che ha smantellato il controllo mafioso delle aree rurali nel Trapanese, emerge quello di Pietro Burzotta, figura chiave nel mandamento di Mazara del Vallo. Genero del defunto boss Vito Gondola, Burzotta ha raccolto l’eredità criminale del suocero, assumendo un ruolo di primo piano nella gestione delle aree di pascolo.
Burzotta è parte di una famiglia profondamente radicata in Cosa Nostra. È il fratello di Diego Santino Burzotta, noto killer mafioso condannato all’ergastolo per molteplici omicidi, e di Luca Burzotta, definitivamente condannato per associazione mafiosa. Tuttavia, Pietro Burzotta, in passato coinvolto in un processo per associazione mafiosa, è stato assolto a causa di testimonianze contraddittorie tra i collaboratori di giustizia. Nonostante ciò, le indagini più recenti lo descrivono come figura attiva e influente nel mandamento mazarese.
Dopo la morte di Vito Gondola, avvenuta nel 2017, Burzotta, insieme a Paolo Apollo, Ignazio Di Vita e Aurelio Anzelmo, ha preso in mano la gestione delle terre di pascolo nella zona di Mazara del Vallo. Il sistema mafioso, ereditato da Gondola, si basa su un rigido controllo delle aree rurali, con intimidazioni e minacce volte a escludere proprietari legittimi e a favorire affiliati e complici.
Burzotta è stato descritto nelle intercettazioni come uno dei principali organizzatori del sistema di assegnazione delle terre, imponendo il dominio del mandamento e risolvendo controversie al di fuori delle istituzioni, attraverso minacce e violenze. Questa attività ha rappresentato una delle principali fonti di reddito per il mandamento e uno strumento per affermare il potere mafioso sul territorio.
L’influenza di Pietro Burzotta si estende ben oltre il controllo dei pascoli. Le indagini lo collegano strettamente a figure storiche del mandamento, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per le attività criminali locali. L’operazione odierna ha svelato la rete di potere di Burzotta e dei suoi complici, smantellando uno dei sistemi più consolidati di controllo mafioso nel settore agro-pastorale del Trapanese.