Ci sono molti nomi noti del panorama criminale tra Marsala e Mazara nell'operazione antimafia di oggi. Tra questi spiccano i nomi di Domenico e Pietro Centonze, cugini e figure chiave nel mandamento mafioso locale, sono accusati di gravi reati nell’ambito dell'inchiesta che ha smantellato la cosca mafiosa di Mazara del Vallo.
Ruolo nell’organizzazione mafiosa
Secondo quanto emerso dalle indagini i Centonze sarebbero stati coinvolti nell’associazione mafiosa Cosa Nostra, con l’obiettivo di consolidare il controllo territoriale ed economico, in particolare attraverso la gestione illecita delle risorse agricole nella contrada Grinesti. Attraverso minacce e intimidazioni, costringevano allevatori a cedere i loro terreni.
Episodi di estorsione e intimidazione
Le intercettazioni mostrano i Centonze pianificare l’allontanamento forzato degli allevatori, imponendo pagamenti o abbandoni dei terreni. Un allevatore ha raccontato di minacce di violenza fisica e danni economici qualora non avesse accettato le loro condizioni.
Uso di armi e intercettazioni
I cugini Centonze erano soliti detenere armi da fuoco per consolidare il loro potere. Le intercettazioni rivelano piani per intimidire allevatori e discutere la gestione delle aree di pascolo, rafforzando le accuse a loro carico.
I precedenti
Domenico e Pietro Centonze, nel corso degli anni, sono stati coinvolti in diverse vicende giudiziarie. Ecco le principali.
Domenico Centonze:
- - Duplice Omicidio del 2015: Accusato, insieme al cugino Pietro, dell'omicidio di due cittadini tunisini, Rafik El Mabrouk e Alì Essid, avvenuto il 3 giugno 2015. In primo grado, entrambi furono condannati a 20 anni di reclusione. Tuttavia, successivamente, Domenico è stato assolto in appello, con la sentenza confermata dalla Corte di Cassazione nel luglio 2022.
- - Operazione "Peronospera": Domenico è stato coinvolto nell'operazione antimafia "Peronospera", che ha portato all'arresto di numerosi affiliati a Cosa Nostra nel territorio di Marsala. Le indagini hanno evidenziato il suo ruolo nelle dinamiche mafiose locali.
Pietro Centonze:
- - Favoreggiamento Mafioso: Nel 2005, Pietro è stato condannato a due anni e mezzo di reclusione per favoreggiamento aggravato nei confronti dei boss mafiosi latitanti Giacomo e Tommaso Amato, appartenenti a Cosa Nostra marsalese. Estorsione e Ricettazione: Nel 1995, ha ricevuto una condanna a un anno e sette mesi di reclusione per estorsione e ricettazione in concorso con Francesco Lombardo, anch'egli coinvolto in indagini antimafia.
- - Confisca di Beni: Nel settembre 2020, il Tribunale di Trapani ha disposto la confisca di beni per un valore di circa tre milioni di euro, ritenendo Pietro Centonze socialmente pericoloso e vicino a Cosa Nostra, in particolare alla famiglia mafiosa di Marsala. Tuttavia, nel gennaio 2023, la Corte d'appello di Palermo ha revocato la confisca, restituendo i beni a Pietro e ai suoi familiari.
- Duplice Omicidio del 2015: Come accennato, Pietro è stato accusato insieme al cugino Domenico dell'omicidio dei due tunisini nel 2015. Dopo la condanna in primo grado, è stato assolto in appello, con la sentenza divenuta definitiva.
Entrambi i cugini Centonze hanno avuto significativi precedenti penali legati ad attivitĂ mafiose e reati gravi nel territorio siciliano, con alcune condanne poi revocate in sede di appello.