di Katia Regina - Poter parlare con Gesù oggi nell'intimità di un confessionale all'interno di una chiesa. Si chiama Deus in machina ed è un'installazione posta all'interno della Peter's Chapel di Lucerna; un esperimento creato con l'intelligenza artificiale che riproduce persino il volto di Gesù insieme alla sua voce. Chiunque può interrogare l'avatar di Gesù; non si tratta infatti della possibilità di potersi confessare, quanto piuttosto di poter fare domande sui Testi sacri, dubbi o questioni che affliggono credenti e non.
Ogni volta che la Chiesa dà segnali di apertura rispetto alle sfide contemporanee, non possiamo che gioire! In questo caso, poi, si è spinta oltre ogni immaginazione. Mi entusiasma l'idea di poter usufruire di questo straordinario strumento tecnologico anche in ambiti teologici.
Un chat bot addestrato con le parole e gli esempi di Cristo, potrebbe essere una soluzione per migliorare il mondo.
Soprattutto se si considera che è libera dalle debolezze degli esseri umani che si fanno portavoce della Sua parola. Quanti scandali si eviterebbero! Senza voler generalizzare, s'intende; di prelati straordinari tanti ce ne sono, ma i danni fatti da quanti hanno abusato del potere che questo ruolo gli conferisce non chiuderà mai in pareggio, e se anche lo facesse sarebbe comunque una sconfitta, per tutti.
La notizia di questo esperimento mi ha anche messo in difficoltà: che domanda vorrei fare a Gesù? Cosa chiedergli oggi dinanzi alle ingiustizie che ammorbano il pianeta in cui ha scelto di far vivere i Suoi figli? Dopo soli pochi istanti di smarrimento mi è arrivato il suggerimento, è incredibile come già Dostoevskij si fosse posto lo stesso quesito nel suo capolavoro I fratelli Karamazov. Ma certo, il Discorso dell'Inquisitore fatto a Gesù dopo averlo fatto imprigionare colpevole di essere tornato sulla Terra dopo 1500 anni, in pieno periodo dell'Inquisizione spagnola. Il cardinale, inquisitore, rimprovera Gesù per aver dato agli uomini la libertà, che li rende deboli, vili e infelici. La Chiesa, secondo l'Inquisitore, ha corretto l'opera di Gesù, instaurando un potere basato sul miracolo, sul mistero e sull'autorità.
Ebbene, questo dilemma non ha mai smesso di tormentarmi da quando ho letto questo libro. Perché hai fatto i Tuoi figli, chiederei a Gesù, deboli e incapaci di scegliere il pane celeste. Perché hai donato solo ad alcuni questo privilegio lasciando la stragrande maggioranza in balìa degli istinti che Tu stesso hai dato loro? Chi si è dovuto occupare di questi nel frattempo? Nel romanzo arriva una risposta, silenziosa... non la voglio spoilerare, spero piuttosto che questa riflessione possa spingere qualcuno a leggere il capolavoro dell'autore russo. Una cosa posso anticipare, ritornando all'esperimento dell'avatar di Gesù. Ebbene, in questo caso, l'Intelligenza artificiale non sarebbe stata in grado di dare la medesima risposta spiazzante.
Si avvicina il Natale; io non credo che in questo periodo si diventi tutti un po' più buoni; mi basterebbe che alcuni venissero investiti dalla necessità della fratellanza universale predicata da Gesù, un pugno di persone che potrebbero fare la differenza per i restanti miliardi. Un auspicio ingenuo, lo so.
Forse ci vorrebbe davvero un avatar divino capace di elaborare una strategia nuova capace di porre la vita umana al di sopra di ogni altro interesse, una soluzione definitiva per questo pianeta in fiamme.
Consigli per la lettura: I fratelli Karamazov di Dostoevskij
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