Importanti sviluppi nell’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Trapani nei confronti di alcuni appartenenti alla Polizia Penitenziaria del carcere trapanese. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto parzialmente il ricorso presentato dall’avvocato Agatino Scaringi, legale difensore degli indagati Filippo Bucaria e Claudio Angileri, ridimensionando le accuse e modificando le misure cautelari.
In particolare, il Tribunale ha annullato l’ordinanza cautelare relativa al reato di tortura (art. 613 bis c.p.), riqualificando i fatti contestati nel meno grave reato di percosse (art. 581 c.p.). Inoltre, la misura degli arresti domiciliari è stata sostituita con quella interdittiva della sospensione dall’esercizio di pubblici uffici per un periodo di dodici mesi.
La decisione rappresenta un cambio significativo nell’iter giudiziario per i due agenti coinvolti, che erano stati inizialmente accusati di gravi violazioni. La vicenda aveva sollevato clamore, anche per la delicatezza del contesto penitenziario in cui sarebbero avvenuti i fatti.
L’avvocato Scaringi, che ha diffuso la comunicazione, ha espresso soddisfazione per l’accoglimento parziale del ricorso, confermando l’impegno nel prosieguo della difesa dei suoi assistiti. Rimangono, tuttavia, da chiarire gli ulteriori sviluppi dell’indagine e le eventuali responsabilità nel caso.