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05/12/2024 07:46:00

Messina Denaro: il processo al medico Tumbarello, ancora testimonianze su un certificato medico

Un certificato medico è ancora al centro dell’attenzione nel processo che davanti il Tribunale di Marsala vede imputato il dottor Alfonso Tumbarello, ex medico di base di Campobello di Mazara, per concorso esterno in associazione mafiosa e falso in atti pubblici per avere redatto numerosi certificati medici a nome di “Bonafede Andrea”, classe ’63, per consentire al boss Matteo Messina Denaro di potersi curare. Si tratta del certificato medico per la frequenza di comunità e impianti sportivi, che sarebbe stato rilasciato, secondo l’accusa, da Tumbarello per Andrea Bonafede.

Sul certificato, in aula, è stato ascoltato il colonnello medico dei carabinieri Giuseppe Cenname. Il certificato è abbastanza generico e non è firmato. E secondo il colonnello Cenname “è incompatibile con le condizioni del paziente” Bonafede Andrea (alias Messina Denaro). Dopo l’ufficiale, teste dell’accusa, è stato ascoltato, a prova contraria il consulente della difesa, professor Paolo Oliva, il quale ha sostenuto la “non validità” del certificato a causa della mancanza di timbro e firma da parte del medico.

Per il consulente difensivo, il certificato è come se non esistesse. Il processo è stato, poi, rinviato al 18 dicembre, quando il tribunale deciderà su alcune richieste della difesa (avvocati Giuseppe Pantaleo e Gioacchino Sbacchi). Nel processo, sono parti civili l’Ordine dei medici della provincia di Trapani, l’associazione Antiracket e Antiusura di Trapani, entrambi rappresentati dall’avvocato Giuseppe Novara, l'associazione “Antonino Caponnetto” (avvocati Alfredo Galasso e Mariella Martinciglio), i comuni di Campobello di Mazara (legale Katya Ziletti) e di Castelvetrano (legale Francesco Vasile). E’ la prima volta che l’Ordine dei medici di Trapani si costituisce contro un proprio iscritto. A rappresentare l’accusa è il sostituto procuratore della Dda di Palermo Gianluca De Leo.