La Sicilia registra un'importante inversione di tendenza economica, confermata dai dati del rapporto Svimez presentato oggi a Roma. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso grande soddisfazione per i risultati, sottolineando che il Pil dell’isola è cresciuto del 2,2%, consolidando così un percorso di ripresa che si riflette anche nei recenti rapporti di Bankitalia e Unioncamere.
«Questa crescita – ha dichiarato Schifani – non è casuale, ma il risultato di politiche mirate, che hanno potenziato gli investimenti in infrastrutture e settori strategici. Siamo sulla strada giusta per rilanciare l'economia della regione».
Occupazione e blu economy: segnali incoraggianti
Particolarmente rilevante è la ripresa del mercato del lavoro, che nel post-pandemia ha registrato un incremento dell’occupazione del 5,2%. Un dato che rende la Sicilia la seconda regione più dinamica del Sud Italia. «Le politiche regionali a sostegno delle imprese – ha proseguito Schifani – hanno generato nuove opportunità lavorative e ridotto il disagio sociale». Anche la blu economy si conferma un settore trainante: la filiera navale e cantieristica dell’isola ha raggiunto un valore aggiunto di 700 milioni di euro, posizionandosi al primo posto nel Sud Italia.
La sfida dell’emigrazione giovanile
Nonostante i progressi, il presidente Schifani non nasconde le preoccupazioni per il fenomeno dell’emigrazione giovanile, in particolare dei laureati. «La fuga dei nostri talenti resta una priorità da affrontare. L’obiettivo è trasformare la Sicilia in un luogo di opportunità, dove i giovani possano costruire il loro futuro senza dover partire», ha sottolineato il presidente. A tal fine, l’amministrazione regionale sta lavorando su due fronti: dialogo con le imprese e modernizzazione della burocrazia. Tra le iniziative più significative, il nuovo accordo Stato-Regione ha permesso di sbloccare assunzioni attese da decenni. Circa 200 giovani sono già stati inseriti nel personale regionale, con ulteriori 600 posti previsti entro il prossimo triennio. A ciò si aggiungono i concorsi per i Centri per l’Impiego, con 500 persone già assunte e altre 100 previste entro il 2025.
Il futuro: sviluppo e occupazione di qualità
Schifani ha concluso sottolineando la necessità di continuare a incentivare il turnover del personale e di valorizzare le risorse umane della Regione. «Il personale deve essere considerato una risorsa, non un costo. Puntiamo su percorsi incentivanti e premiali, anche di carriera, per favorire uno sviluppo equilibrato e sostenibile».