Spogliatoi inesistenti, escrementi di piccioni, strutture pericolanti: a denunciare le condizioni in cui verserebbe l'autoparco ATM di Trapani sono i sindacati, mentre la Protezione Civile è costretta ad abbandonare il proprio capannone, dichiarato inagibile.
Le denunce dei sindacati
Le sigle sindacali hanno inviato una comunicazione urgente alla ASP di Trapani e al Servizio SPRESAL, chiedendo un intervento immediato. La denuncia mette in evidenza una serie di criticità:
- mancanza di spogliatoi adeguati per autisti, addetti e ausiliari del traffico, con evidenti disagi per i lavoratori.
- scarsa igiene nella rimessa degli autobus, con presenza di escrementi di piccioni a causa di fessure nel tetto. Una situazione che, oltre a rappresentare un potenziale rischio sanitario, denota trascuratezza nella manutenzione.
- sala operativa in condizioni precarie, con pareti e soffitto lesionati e porte che ostacolano una rapida evacuazione in caso di emergenza
A queste problematiche si aggiunge la mancata risposta dell'azienda in merito alle segnalazioni sull'orario di lavoro, sollevate dai sindacati già il 1° agosto 2024. Un silenzio che alimenta il malcontento e la sfiducia dei lavoratori.
I rappresentanti sindacali sottolineano come "queste condizioni rappresentino non solo un’offesa alla dignità dei lavoratori, ma anche un rischio concreto per la loro salute. Si tratta di una situazione che viola chiaramente le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, già oggetto di segnalazioni passate senza che venissero presi provvedimenti adeguati".
Il sequestro del capannone della Protezione Civile
A peggiorare il quadro, l’Architetto Antonino Pugliese, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (R.S.P.P.) del Comune di Trapani, ha evidenziato in una relazione datata 10 ottobre 2024 le condizioni critiche del capannone dell'Atm in uso alla Protezione Civile. Durante un sopralluogo avvenuto il 9 ottobre, sono emersi gravi problemi strutturali: infissi con vetri rotti, porte scorrevoli in ferro in precarie condizioni di ancoraggio e un generale stato di degrado che potrebbe rappresentare un pericolo per la pubblica incolumità.
Di fronte a tali evidenze, il Dirigente del V° Settore ha disposto misure urgenti, tra cui l’inibizione dell’uso dei locali e la transennatura delle aree esterne prospicienti il capannone. L’ordinanza n. 1034 del 14 ottobre 2024 ha formalizzato queste decisioni, mettendo in evidenza la necessità di trovare risorse per interventi strutturali immediati.