L'Ars si prepara alla discussione della nuova legge di Stabilità, con oltre 700 emendamenti già presentati dai deputati di maggioranza e opposizione in Commissione Bilancio. Tra proposte di sviluppo, risorse per il sociale e interventi specifici per infrastrutture, i lavori si annunciano intensi.
Finora, nessuna traccia delle cosiddette “norme-mance” che in passato hanno distribuito contributi ad associazioni e fondazioni legate al mondo dello spettacolo. Tuttavia, rimane difficile individuare con chiarezza le linee guida nei numerosi emendamenti, mentre si attende che la Commissione completi la propria analisi entro lunedì per consentire l’avvio della discussione generale.
Tra le priorità emergono temi come il sostegno alle aree colpite dalle alluvioni, incentivi per l’edilizia scolastica e la manutenzione straordinaria, oltre a interventi per rilanciare l’occupazione con misure specifiche per i lavoratori di Almaviva. Proposta anche l’introduzione di un fondo per i contratti dei Comuni e interventi per la riqualificazione urbana.
Dal fronte dell’opposizione, Antonio De Luca (M5S) ha annunciato emendamenti mirati alla rotazione del personale nei Comuni per garantire trasparenza e nuove opportunità. Tra le richieste più rilevanti, un aumento delle risorse per le città metropolitane e il finanziamento di progetti culturali legati a patrimoni UNESCO.
La sfida ora si concentra su come coniugare le diverse proposte con le necessità di bilancio, evitando squilibri e favorendo interventi mirati al rilancio economico e sociale della Sicilia.
I CONTRIBUTI. Il presidente della Regione, Renato Schifani, ha proposto una gestione più rigorosa e qualificata dei fondi, evitando finanziamenti non giustificati.
L’intesa con Palazzo d’Orleans sembra destinata a portare un cambio di rotta. Fratelli d’Italia, attraverso Salvo Pogliese, ha richiesto al governo di predisporre una legge che limiti l’uso dei fondi pubblici a interventi mirati, escludendo contributi discrezionali per eventi non strategici.
La proposta arriva in un contesto segnato dal caso Auteri e dalle polemiche sulle precedenti assegnazioni. Schifani ha illustrato una manovra che mira a privilegiare progetti di sviluppo e servizi essenziali, accogliendo l’idea di un sistema di selezione rigido per i finanziamenti culturali, turistici e sociali.
Se l’obiettivo è evitare abusi, rimane alta l’attesa per il testo definitivo della Finanziaria, che dovrebbe essere approvata prima di Natale, dopo un lungo iter che include modifiche già richieste dal governo nazionale.
"SCHIFANI ESCA DAL PALAZZO". Il presidente Schifani continua a dipingere la Sicilia come la terra di Bengodi, ieri davanti ai giovani imprenditori di Confindustria, l'altro giorno in occasione della presentazione del rendiconto generale della Regione per il 2023. Continua a tratteggiare una Sicilia che non esiste. Provi ad uscire fuori dal Palazzo, a parlare con gli agricoltori in crisi, con medici e pazienti della sanità alla canna del gas, con i sindaci disperati. Veda cosa c'è al di là di piazza Indipendenza e si renderà conto della situazione reale. Solo dopo potrà scrivere leggi finanziarie non più sganciate dalla realtà, come quella appena giunta all'esame dell'Ars”.
Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca
“La Sicilia – continua Antonio De Luca - in due anni è cresciuta oltre ogni attesa come dice Schifani? Perché allora la sanità è morente e l'agricoltura è alla canna del gas? Per non parlare della siccità, che ancora oggi rappresenta un enorme problema in gran parte della Sicilia. La verità è che questo governo è sempre più chiacchiere e meno fatti. Anche l'ultima Finanziaria in cantiere è in perfetto stile centrodestra, grandi mancanze e piccolissime intuizioni. Un esempio? Mancano completamente le riserve ai Comuni che spesso sono fondamentali, come quelle per il trasposto dei pendolari e per la mitigazione del fenomeno dell'emigrazione mentre stanno creando un nuovo ente, l'agenzia per gli investimenti, che rischia di essere l'ennesimo carrozzone della politica con tante poltrone di nomina governativa”.
“Cercheremo - conclude Antonio De Luca – di migliorare questo testo, come al solito privo di visione, già dalla prossima settimana, anche se non sarà facile, viste le premesse. Purtroppo ogni legge finanziaria pessima è un'occasione di riscatto mancata per la Sic ilia e per i siciliani”.