Lavoro e diritti: il confronto della Uila a Trapani tra pesca, agricoltura e sicurezza
A Trapani si è svolta ieri una riunione cruciale della Uila, alla presenza della segretaria generale Enrica Mammucari. L’incontro, ospitato nella sede della Uil in via Nausicaa, ha visto la partecipazione del gruppo dirigente siciliano dell’organizzazione e ha messo al centro le difficoltà e le prospettive di lavoratori del settore agricolo, forestale e della pesca, oltre ad affrontare temi di rilievo nazionale come la tutela dei diritti e la sicurezza sul lavoro.
Nella sala-riunioni della Uil, in via Nausicaa, presenti fra gli altri i segretari di Uila, Filbi-Uila e Uila Pesca Sicilia Nino Marino, Enzo Savarino e Nino Pensabene, insieme con i segretari provinciali di Uil e Uila, Tommaso Macaddino e Leo Falco.
I pescatori continuano a pagare il prezzo di regolamenti restrittivi, mentre il mercato è invaso da prodotti importati che non rispettano standard ambientali o di sicurezza alimentare", ha detto. La richiesta alla politica nazionale ed europea è chiara: garantire una reale reciprocità nei trattati commerciali e tutelare un settore fondamentale per l’economia locale.
Enrica Mammucari s’è, quindi, soffermata sul “ruolo da protagonista” che le parti sociali devono essere chiamate a svolgere “in tema di politiche attive del lavoro in agricoltura: dalla formazione all’inserimento occupazionale, dalla tutela della salute e della sicurezza ai trasporti e agli alloggi".
Gli Ebat (enti bilaterali, ndr) devono essere lo strumento tecnico operativo delle sezioni territoriali della Rete del Lavoro agricolo di qualità per garantire un mercato del lavoro tracciabile, trasparente, che faccia diventare leader l’Italia con un Made in Italy che profuma di lavoro di qualità. Pure così si combatte il caporalato, nelle cui maglie finiscono anche e soprattutto lavoratrici e lavoratori stranieri che noi della Uila vogliamo difendere e sostenere con le nostre Consulte Migranti presenti in tutti i territori”.
Sempre per il settore agricolo, la riforma dei Consorzi di Bonifica resta una priorità. Nino Marino, segretario della Uila Sicilia, ha sottolineato l’urgenza di risposte concrete da parte della Regione per fronteggiare problemi cronici come la siccità e il dissesto idrogeologico. "Non servono più annunci, ma risorse certe e tempi rapidi per valorizzare il territorio e sostenere i lavoratori", ha affermato Marino. L’attenzione è rivolta anche al turnover generazionale e al rafforzamento dell’occupazione, temi centrali per il futuro delle campagne trapanesi.
Un altro punto chiave è stata la sicurezza sul lavoro, con un focus particolare sulla lotta al caporalato. Mammucari ha ribadito l’importanza degli enti bilaterali per garantire trasparenza e condizioni dignitose. "Non possiamo accettare - ha affermato - che ancora oggi ci siano lavoratori sfruttati, spesso migranti, in un mercato che deve diventare tracciabile e giusto".
Nino Marino, segretario generale della Uila Sicilia, ha posto l’attenzione sulla lunga attesa per una riforma forestale che, nonostante il sostegno di centinaia di amministrazioni locali e la mobilitazione unitaria attraverso iniziative come SvegliaRegione, continua a restare in sospeso. "Abbiamo sospeso una manifestazione programmata per lunedì a Palermo – ha spiegato Marino – come gesto di cortesia istituzionale nei confronti del presidente della Regione, che tramite l’assessore all’Agricoltura si è detto disponibile a incontrarci in settimana. Valuteremo i risultati di questo confronto, ma rimaniamo fermi sulla richiesta di tempi certi per gli interventi necessari".
Marino ha anche accolto con prudenza la notizia di un emendamento proposto da una forza politica di maggioranza alla manovra economica del governo Meloni, volto a destinare un significativo stanziamento alla Sicilia per aumentare le giornate lavorative dei forestali. "È un segnale positivo – ha sottolineato – ma la storia ci insegna che è meglio attendere l’esito finale e definitivo di emendamenti e norme prima di cantare vittoria".
Leo Falco, segretario della Uila Trapani, ha invece rivolto un accorato appello alle istituzioni politiche per interventi concreti in grado di contrastare le crisi che colpiscono settori strategici del territorio. "La nostra provincia – ha dichiarato Falco – soffre enormemente a causa della siccità, che sta devastando le campagne vitivinicole e olivicole. Nel settore della pesca, invece, si continua a pagare un prezzo altissimo per l’assenza di una politica organica. Non possiamo limitarci alla demolizione dei pescherecci, ma dobbiamo puntare a rinnovare la flotta con innovazioni tecnologiche che favoriscano una reale affermazione della blue economy".
Falco ha sottolineato anche la necessità di lavorare per una gestione sostenibile del Mar Mediterraneo, basata sulla pacifica convivenza e sul rispetto reciproco tra le nazioni, e di garantire maggiore sicurezza per i lavoratori del settore. "Non basta parlare di reddito e previdenza – ha concluso – serve un impegno serio per migliorare le condizioni di lavoro e la sicurezza, senza le quali non è possibile immaginare un futuro sostenibile per queste attività".
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