Solo 20 giorni di tempo per acquisire la spazzatura. Questo è l'allarme lanciato dai dipendenti della Trapani Servizi, la partecipata del Comune che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. A leggere testualmente la lettera in apertura della seduta dello scorso Consiglio comunale è Salvo Daidone di Sud chiama Nord.
Nella missiva, i dipendenti denunciano una situazione gravissima, che rischia di portare al collasso l'intero sistema di gestione dei rifiuti a Trapani. "Solo 20 giorni di vita", scrivono, "poi non potremo più ricevere rifiuti". La causa? Un impianto di trattamento non funzionante, acquistato con una spesa di 1,5 milioni di euro, che si è rivelato un "apri sacchi con una targhetta da trituratore". Inoltre, segnalano che l'impianto Biotunnel è fermo e il nuovo capannone per il sottovaglio non è mai entrato in funzione, nonostante i milioni spesi per la sua costruzione.
Il documento, un atto d'accusa nei confronti della gestione della Trapani Servizi, chiama in causa direttamente due figure centrali: l’ingegnere Carlo Guarnotta, amministratore unico, e Giuseppe Ullo, direttore amministrativo, entrambi finiti sotto inchiesta a febbraio.
Guarnotta è accusato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e corruzione. Insieme a lui sono indagati anche Giuseppe Ullo, direttore amministrativo della Trapani Servizi, e Rosario Bellofiore, consulente aziendale esterno. I magistrati indagano sul concorso per l'incarico di direttore generale, vinto dallo stesso Guarnotta, che, secondo l'accusa, sarebbe stato "cucito su misura".
Ecco la lettera firmata dai dipendenti della Trapani Servizi
"Sig. Consigliere in un contesto silenzioso, nessuno parla delle problematiche della Trapani Servizi S.p.A., una volta il fiore all'occhiello delle Amministrazioni Comunali che si sono succedute.
Quotidianamente noi dipendenti della Trapani Servizi manifestiamo le preoccupazioni per lo stato in cui si trova la Società infatti ogni giorno osserviamo uno stato di menefreghismo da parte della Dirigenza nonostante i problemi tecnici che ci stanno portando alla chiusura definitiva.
Da tempo si parla di un errato acquisto effettuato dalla società per quanto riguarda un apri sacchetti al posto di un vero trituratore e di un impianto Biotunnel che dal giorno 01-01-2024 è stato disattivato perché gli esami di laboratorio hanno evidenziato che i valori ottenuti di indice respirometrico non permettono lo smaltimento quindi ci piacerebbe conoscere gli autori dell'acquisto che hanno sperperato circa € 1.500.000 per poi trattarlo come ferro vecchio.
Dai sopralluoghi effettuati dai tecnici di SRR di Ragusa e da Hera le conclusioni sono identiche infatti entrambi hanno evidenziato in maniera decisa che:
il famoso trituratore CoFarm in realtà è solamente un apri sacchi con una targhetta da TRITURATORE...l'impianto biotunnel è famoso in tutta la Sicilia sia perché non è funzionante ma serve solo per i rifiuti organici.
il vaglio presente in impianto non funziona e ha bisogno di un foro di 50.
il nuovo capannone dove dovrebbe essere fatto il trattamento del rifiuto chiamato sottovaglio non funziona infatti dalla riapertura ad oggi non è stato smaltito neanche 1 gr di rifiuto quindi questa porterà alla chiusura definitiva della società.
Hanno speso tanti milioni di Euro per ricostruire un impianto che non funziona invece di adeguarlo alle normative ambientali attuali e ci piacerebbe sapere quanto hanno speso per un impianto che non funziona.
Spesse volte il presidente si avvicina a noi con un senso di superiorità di intelligenza e furbizia dicendoci che i problemi della Trapani Servizi sono solamente politici ma noi che viviamo in impianto da decine di anni sappiamo che sono solo scuse e sappiamo anche che se non si prenderanno provvedimenti tecnici immediati finiremo senza lavoro.
Noi abbiamo assistito al Sig. Ullo che con una certa urgenza si preoccupava a portare avanti i lavori di ricostruzione nonostante l'impianto era danneggiato dall'anno 2020 senza che nessuno muoveva un dito.
Il Sig. Ullo ora è sparito completamente e non ci spieghiamo il perché ...forse sapeva che l'impianto non funzionava? Aveva obbiettivi personali?
Altro episodio sospetto è stato quando abbiamo manifestato all'Ing. Bellofiore che il trituratore non funzionava e era solo un apri sacchi....il giorno dopo il Sig. Ullo è sceso e ci ha insultati con tutte le parole possibili dicendo che nessuno si doveva permettere di parlare...per lei significa qualcosa?
I tecnici della SRR e Hera hanno detto chiaramente che i sistemi di biostabilizzazione che forniscono risultati sono le biocelle e la rivolta cumuli una volta esistente in impianto e rottamata su decisione del Sig. Ullo per la costruzione del capannone che doveva ricevere l'impianto biotunnel.
Noi ancora non riusciamo a capire come mai tutti i lavori sono stati consegnati al Sig. Ullo e non a tecnici specializzati come quelli che sono venuti a visitare l'impianto.
Dopo i fatti di giustizia che hanno coinvolto il Sig. Ullo e il Sig. Guarnotta non ci spieghiamo come mai nessuno della proprietà ha fatto qualcosa ormai è chiaro che la società non ha più credibilità infatti entra pochissimo rifiuto da parte dei comuni trapanesi.
Altro fatto gravissimo è il viaggio di piacere alla fiera di Rimini che nessuno della proprietà ha vietato di farsi con i soldi della Trapani servizi anzi ogni anno vanno due persone invece quest'anno forse per festeggiare la prossima chiusura sono andati in quattro ma la cosa di cui ci poniamo domanda è come mai un presidente avvocato vada in viaggio con due persone indagate.
Noi ancora viviamo di bei ricordi quando nell'impianto c'era un vero trituratore di marca austriaca e che il rifiuto veniva triturato e il sottovaglio sembrava caffè
Noi abbiamo assistito ad un consiglio comunale dove si sono fatti nomi e cognomi e sospetti su acquisti sbagliati ma da quel momento in poi niente si è più saputo almeno pubblicamente e questo ci porta paura per il nostro posto di lavoro e per il futuro delle nostre famiglie.
Noi non sappiamo cosa vi dicono ma possiamo assicurarvi che abbiamo qualche altro spazio vuoto e che appena riempito non permetterà di continuare il ricevimento di rifiuti.Abbiamo 20 giorni di vita...per favore prendete in mano la situazione perché non vogliamo perdere il lavoro e non vogliamo distruggere il futuro dei nostri figli.
Vogliamo riempire che la Trapani servizi ritorni ad essere quella che era prima dove si occupava di tutto nella città di Trapani.
- Chi ha acquistato l'apri sacchi?
- Chi ha acquistato l'impianto Biotunnel?
- Chi non ha voluto fare la biocelle?
Per favore salvate Trapani Servizi e noi tutti. Speriamo che questa lettera può sbloccare una indagine sia politica che dalle forze dell'ordine"
Reazioni politiche
Salvo Daidone si è auspicato che le autorità intevengano, e il suo appello è stato pienamente condiviso dal sindaco Tranchida.
“Le dichiarazioni rese dai dipendenti della Trapani Servizi e lette in aula dal consigliere Daidone sono agli atti – precisa Giacomo Tranchida durante la seduta consiliare - Aggiungo che condivido, quanto meno in quota parte, quanto dichiarato. Non è un caso che ho spinto personalmente il Cda a dotarsi di consulenti esterni ai rapporti fiduciari della attuale Governance amministrativa perché anche io ho il dovere di vederci chiaro. Non è un caso che la Serenambiente è arrivata qui. Così come credo anche che un apri- sacchetto non è un trituratore. E quindi mi pongo anche io l’interrogativo di sapere chi ha sbagliato”.
Durante il dibattito in Consiglio comunale, sono emerse dichiarazioni critiche sulla gestione della Trapani Servizi e sul mancato funzionamento degli impianti. Un intervento in particolare ha puntato il dito contro l’amministrazione e la gestione finanziaria della società partecipata, quello del consigliere del gruppo misto Tore Fileccia.
Rimango basito dalle parole del sindaco - dichiara il consigliere Misto - Ieri, durante i lavori del Consiglio comunale, ha affermato con certezza che il macchinario in questione sarebbe una strumentazione meccanica adatta a triturare rifiuti per il trattamento biologico, e quindi per poter conferire tutto in discarica. In realtà, si tratta di un semplice apri-sacchi. È stato acquistato un macchinario che non corrisponde alla sua funzione dichiarata. Questi dubbi, tra l’altro, li avevo già sollevati io nove mesi fa in aula - continua il consifliere Fileccia - Oggi il sindaco sembra cadere dalle nuvole rispetto alle affermazioni contenute in una missiva arrivata al consigliere Daidone e letta in aula. Tutto ciò lascia perplessi dal punto di vista politico Nove mesi fa le stesse osservazioni che oggi condivide Tranchida le avevo poste io come domande, ma mi fu risposto in maniera superficiale, quasi a voler sminuire il problema come se fosse un tentativo di strumentalizzazione per ottenere consenso dai lavoratori della Trapani Servizi.