Femminicidi. Le frasi shock di Valditara e la Fondazione Cecchetin
Ad ottobre 2024 si sono registrati 4 femminicidi: Eleonora Toci, Caleste Rita Palmieri, Flavia Mello Agonigi, Aurora Tila.
A novembre non si registrano, alla data di oggi, femminicidi consumati.
Presentata la Fondazione Giulia Cecchettin Lunedì mattina alla Camera dei Deputati è stata presentata da Gino, papà di Giulia la Fondazione che porta il suo nome.
L’obiettivo della Fondazione è quello di contrastare la violenza sulle donne ed operare per la parità di genere in una società equa e inclusiva, capace di prevenire e contrastare ogni forma di violenza di genere, nella quale ogni persona possa realizzare se stessa in consapevolezza, libertà e pienezza mantenendo viva la memoria di Giulia Cecchettin, diffondendo il suo messaggio di amore, gioia e speranza, ricordandone la determinazione, il coraggio, lo spirito altruista e la passione per la vita.
Nel Consiglio di Amministrazione, che rispetta la parità di genere e garantirà la presenza di una rappresentante delle vittime di violenza di genere, sono presenti, oltre a Gino Cecchettin (Presidente), Anna Maria Tarantola (vicepresidente), Anna Fasano (tesoriere), Federica Pellegrini, Gaia Tortora, Daniela Mapelli e Maria Luisa Pellizzari, donne che si sono sempre prodigate nei loro rispettivi ruoli nella promozione e difesa della parità di genere e contro la violenza di genere.
La Fondazione lavorerà sullo sviluppo di programmi educativi e di sensibilizzazione sulla violenza di genere per scuole e famiglie; percorsi formativi per il mondo del lavoro, volti a promuovere pratiche di diversity management e a contrastare le molestie; istituzione di borse di studio per studentesse in corsi STEM e premi di merito per progetti di ricerca e creativi in ricordo di Giulia; attività di studio e ricerca per comprendere le cause e le conseguenze della violenza di genere e sviluppare interventi efficaci; collaborazione con il mondo dell’informazione per migliorare la narrazione della violenza di genere e ridurre il fenomeno della vittimizzazione secondaria.
Scontro Valditara-Elena Cecchettin
Il Ministro Valditara, all’Istruzione, ha avuto modo di fare una affermazione grave, sostenendo che la violenza sessuale è legata alla immigrazione irregolare. Frasi che hanno portato il mondo politico e anche la stessa famiglia Cecchettin ad una presa di posizione.
Lo sfogo è arrivato sui social da parte di Elena Cecchettin, sorella di Giulia: “Oltre al dépliant proposto (che già qui non commentiamo) cos’ha fatto in questo anno il governo? Perché devono essere sempre le famiglie delle vittime a raccogliere le forze e a creare qualcosa di buono per il futuro? Dico solo che se si ascoltasse, invece di fare propaganda alla presentazione della fondazione che porta il nome di una ragazza uccisa da un ragazzo bianco, italiano e “per bene”, forse non continuerebbero a morire centinaia di donne nel nostro paese ogni anno. Mio padre ha raccolto i pezzi di due anni di dolore e ha messo insieme una cosa enorme. Per aiutare le famiglie, le donne a prevenire la violenza di genere e ad aiutare chi è già in situazioni di abuso”.
Dure le opposizioni, Riccardo Magi, segretario di PiùEuropa parla con numeri alla mano: “I dati diffusi dal Ministero dell’Interno parlano chiaro: oltre l’80% dei femminicidi in Italia è commesso da cittadini italiani. Valditara si vergogni: la sua è solo una spudorata strumentalizzazione razzista”.
Critiche anche dagli esponenti del Partito democratico, Alessandra Moretti, eurodeputata dem ha replicato: "La lotta al patriarcato non è una questione ideologica. Anzi, dovrebbe rappresentare una battaglia comune per sradicare maschilismo, violenza e sopraffazione”; il deputato Marco Furfaro ha definito Valditara inadeguato per il ruolo che ricopre.
Piano antiviolenza
La senatrice Giulia Bongiorno, Lega, e presidente della commissione Giustizia in Senato, creatrice con Michelle Hunziker, della fondazione Doppia Difesa, sta lavorando al Ddl anti occultamento. Il decreto è in commissione Senato mira a impedire che chi ha ucciso possa disporre del cadavere della sua vittima. Soprattutto perché potrebbe occultare prove importanti scegliendo di farla cremare, la legislazione attuale, in assenza di testamento, riconosce al coniuge o al parente più prossimo il diritto di decidere sulla cremazione o meno del cadavere.
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