Giacomo Di Girolamo, peraltro direttore di questa testata giornalistica, non ha diffamato l’imprenditore Michele Angelo Licata. Lo ha sentenziato il Tribunale di Marsala (giudice Francesco Parrinello).
L’imprenditore del settore ristorazione-alberghiero al quale, per una maxi-evasione fiscale e altri reati, lo Stato ha confiscato un patrimonio di 127 milioni di euro, aveva querelato Di Girolamo, ieri assolto, per due articoli pubblicati su “Tp24.it” nel 2018 dal titolo “Così Fratello e i suoi si spartivano i minori immigrati nelle Coop. Gli arresti all’alba” (30 giugno) e “Norino Fratello, dalla politica al business dell’accoglienza”. Nel secondo, in particolare, si affermava: “Fratello in questi ultimi anni ha trovato un socio d’eccezione.
L’imprenditore marsalese Michele Licata, destinatario di un sequestro di 127 milioni di euro, proprietario delle maggiori strutture
ricettive della provincia”. E a seguire venivano menzionati i suoi guai giudiziari e le condanne riportate. Nel processo, l’avvocato difensore Valerio Vartolo ha provato, però, la correttezza di Tp24, la veridicità delle notizie e l’ufficialità delle fonti. Ad assistere Michele Licata è stato, invece, l’avvocato Carlo Ferracane.