In Sicilia, appena il 42% dei progetti finanziati con i fondi del PNRR supera la fase progettuale, un dato che evidenzia significativi ritardi nell’attuazione delle misure previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La regione, che beneficia di uno dei maggiori stanziamenti a livello nazionale, si trova a fare i conti con difficoltà burocratiche e lentezze amministrative che rischiano di compromettere importanti opportunità di sviluppo.
Nonostante i miliardi stanziati per infrastrutture, digitalizzazione, sanità e transizione ecologica, l’avanzamento dei progetti procede a rilento. Gran parte delle opere sono ancora in fase di progettazione o non hanno superato gli iter autorizzativi.
A pesare sono le lungaggini burocratiche, la carenza di personale qualificato negli enti locali e l’incapacità di rispettare le scadenze. Questo scenario preoccupa soprattutto perché il PNRR prevede obiettivi vincolanti e tempi stretti per l’utilizzo dei fondi, pena il loro definanziamento.
In merito ai ritardi, il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, ha sottolineato l'importanza di rispettare i tempi del Piano: “Il PNRR è un’opportunità irripetibile per il nostro Paese. Rispettare le scadenze non è solo una questione burocratica, ma una responsabilità politica per garantire lo sviluppo e il benessere delle comunità locali”.
La mancata attuazione del PNRR in Sicilia non rappresenta solo un problema amministrativo, ma rischia di tradursi in un’occasione persa per la crescita economica e sociale della regione. La piena realizzazione dei progetti è fondamentale per migliorare le infrastrutture, promuovere l’occupazione e ridurre le disuguaglianze territoriali. Con i tempi che stringono, sarà cruciale che istituzioni regionali e locali mettano in campo interventi straordinari per accelerare l’attuazione, evitando di perdere risorse strategiche per il rilancio della Sicilia.