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15/11/2024 06:00:00

Sottopasso ferroviario di Trapani: ritardi, tagli ai finanziamenti e la "disinformazione strategica"

Il progetto del sottopasso ferroviario di via Marsala, pensato per sopprimere i passaggi a livello in città e migliorare la mobilità urbana a Trapani, è ormai avvolto in una nube di polemiche, rinvii e contestazioni politiche. Finanziato in parte dal PNRR e annunciato come infrastruttura strategica per il territorio, l’opera è ora al centro di una disputa pubblica che vede protagonisti politici locali e regionali, tecnici e cittadini. La vicenda ruota attorno al rischio di definanziamento del progetto e ai dubbi sulla sua reale utilità.

Giuseppe Bica: un’opportunità per riconsiderare le scelte strategiche

La questione è esplosa a seguito di un comunicato di Giuseppe Bica, deputato regionale di Fratelli d’Italia, che ha segnalato la revoca del finanziamento Pnrr per il sottopasso. “È stato revocato il finanziamento Pnrr destinato al sottopasso ferroviario di Trapani – ha dichiarato Bica –. Il provvedimento è stato adottato a causa dei significativi ritardi accumulati nelle fasi di lavoro fin qui realizzate, che non garantivano più il rispetto delle tempistiche previste per il completamento dell'opera”. Secondo Bica, questa battuta d’arresto rappresenta un’occasione per ripensare le scelte infrastrutturali della città, in modo da evitare progetti “sciagurati” come questo sottopasso, che definisce un “disegno famigerato di falcidiazione del verde in città”.

Dario Safina smentisce e attacca la destra

La reazione del Partito Democratico, nella persona del deputato regionale Dario Safina, non si è fatta attendere. In una nota stampa, Safina ha duramente criticato l’uscita di Bica, definendola “disinformazione strategica”. “Fare politica a colpi di inesattezze e false dichiarazioni è una pratica ignobile e offensiva per i cittadini di Trapani”, ha dichiarato Safina, respingendo con fermezza la notizia della revoca. Secondo il deputato del PD, l’opera procede regolarmente, e il definanziamento riguarda solo una piccola quota del progetto complessivo, destinata a essere coperta con altre fonti. “È intollerabile che si cerchi di cavalcare l’onda dell’allarmismo per guadagnare consensi politici”, ha aggiunto, precisando che la revoca del finanziamento riguarda appena il 2% dei fondi Pnrr, ovvero circa 5 milioni di euro su un totale di 221 milioni.

La posizione del sindaco Giacomo Tranchida

Anche Giacomo Tranchida, sindaco di Trapani, , ha voluto intervenire per placare gli animi e rassicurare la cittadinanza sulla tenuta del progetto. “Smentendo le improvvide notizie diffuse dall’onorevole Bica di FdI circa il de profundis del sottopasso che riunificherà la città di Trapani, ci rassicurano le dichiarazioni del Commissario ingegnere Palazzo circa il prosieguo dei lavori FS anche per il sottopasso, con l’auspicio che abbiano a recuperare sul tempo perduto”, ha affermato Tranchida. Ma, nella stessa dichiarazione, il sindaco ha voluto sottolineare la sua aspettativa per “notizie vitali” da Bica sul fronte del finanziamento delle opere di urbanizzazione per Villa Rosina, mettendo in dubbio l’utilità delle critiche sollevate dal deputato di Fratelli d’Italia.

 

Il commento di Cristina Ciminnisi (M5S)

A rendere ancora più acceso il dibattito è intervenuta la deputata del Movimento 5 Stelle, Cristina Ciminnisi, che ha ricordato come la revoca parziale del finanziamento Pnrr fosse nota da mesi, attribuendo alle dichiarazioni di Bica e dei consiglieri di FdI una scarsa attenzione verso i temi urbani di reale impatto. “Nulla di nuovo sotto il sole: quello che dice Bica è noto da mesi”, ha affermato Ciminnisi, invitando Fratelli d’Italia a fermare un’opera che definisce “inutile e dannosa per Trapani”.

Sullo sfondo delle dichiarazioni dei politici, resta il cantiere del sottopasso, già vittima di ritardi e intoppi tecnici. L’opera, che avrebbe dovuto cominciare con un intervento di preparazione e allestimento del cantiere, è ancora ferma e, a quanto pare, il Comune si trova spettatore di uno stallo che si protrae ormai da mesi. Il progetto stesso, nato con l’obiettivo di risolvere problemi di viabilità e sicurezza ferroviaria, sembra ogni giorno più controverso, e la sua realizzazione è messa in discussione dai continui ritardi e dalle rilevazioni nel terreno di rocce inattese, che hanno rallentato ulteriormente l’avvio dei lavori.

Un progetto controverso

Nel frattempo, l’incertezza sul sottopasso divide sempre più i cittadini trapanesi, molti dei quali si interrogano sull’effettiva necessità di quest’opera. Il progetto del sottopasso, inserito nel piano PNRR, aveva già suscitato dubbi e perplessità sin dall’inizio. Da una parte, era visto come una soluzione per eliminare i passaggi a livello che frammentano il traffico cittadino. Dall’altra, il suo impatto sul territorio e le sue modalità di realizzazione sono stati oggetto di critiche sia da parte di esponenti politici sia della società civile.

Ad aggiungere complessità alla situazione, si registra un ritardo nell’avvio dei lavori, che potrebbero slittare ulteriormente a causa di un contenzioso tra la ditta appaltatrice e RFI. Il Comune di Trapani, che attende ancora il progetto esecutivo, si dichiara spettatore degli sviluppi, con il rischio concreto che il progetto subisca ulteriori battute d’arresto.
 

Ma i cittadini cosa ne pensano?

Il sottopasso di Trapani è progettato per eliminare il passaggio a livello che separa due zone della città, consentendo una connessione più fluida tra via Marsala, principale direttrice verso l’autostrada, e via Virgilio, che collega il porto alla zona industriale. L’obiettivo è facilitare il transito di traffico pesante e civile, migliorando la viabilità urbana e riducendo i tempi di attraversamento.

Tuttavia, Amici della Terra, insieme ad altre associazioni ambientaliste, ha sollevato obiezioni sul progetto per motivi di tutela ambientale e culturale. La preoccupazione principale è l’impatto del sottopasso sulle saline di Trapani, un’area storica e naturalistica di grande valore. In particolare, la salina Collegio, situata vicino alla linea ferroviaria, potrebbe subire danni, compromettendo il patrimonio ambientale e il suolo già minacciato da un eccessivo consumo.



Native | 2024-12-20 09:00:00
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