“Ho esercitato solo il mio diritto di critica”. E’ così che si è difeso, ieri, il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida nel processo che davanti al giudice monocratico Roberta Nodari lo vede imputato con l’accusa di diffamazione all’ex deputato regionale Eleonora Lo Curto.
Tranchida è accusato, in particolare, di avere leso la reputazione della Lo Curto nel corso di una trasmissione di Telesud (programma “Res pubblica – Sicilia chiama Europa” del 6 settembre 2021) affermando: “Andare dietro le bugie che dice questa signora marsalese dal nome Lo Curto”; “il suo dire ha le gambe corte, come le sue bugie”; “è solo vendere fumo”; “le bugie hanno le gambe corte, si accompagna con la Lo Curto”, definendone l’operato politico con la frase “cultura della putìa”. Affermazioni che hanno spinto la Lo Curto a sporgere querela per diffamazione, costituendosi parte civile con l’assistenza dell’avvocato marsalese Duilio Piccione.
Legale di Tranchida è, invece, Giuseppe Rando, del Foro di Roma. Per il primo cittadino trapanese, dunque, le sue non sarebbero diffamatorie, ma esercizio del legittimo “diritto di critica”. Sarà il giudice Nodari a stabilire chi ha ragione.