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15/11/2024 06:00:00

Parla il sindaco di Castelvetrano, “Il Social Housing non c’entra nulla con i centri di accoglienza”

 L’ex Zeus Hotel non diventerà un centro di accoglienza temporaneo per migranti. La notizia della sua riqualificazione in Social Housing ha però prodotto delle reazioni di dissenso, soprattutto in relazione all’ordine pubblico. In poco tempo si è diffusa via social una preoccupazione completamente scollegata con il reale utilizzo dell’edificio. Insomma, sono piovuti commenti del tipo “perché non pensare agli italiani, al posto di regalare sempre case ai migranti?”, “questi la sera si tireranno le bottiglie in testa e noi non saremo più liberi di frequentare il centro storico”…

Qualcuno si è pure chiesto se questo sindaco riuscirà a fermare lo scempio, visto che il protocollo d’intesa con l’Istituto Autonomo Case Popolari era stato firmato dalla precedente amministrazione comunale. Insomma, il senso per qualcuno sembra essere: questo problema l’ha partorito Alfano, ma il sindaco Lentini dovrebbe risolverlo.

 

Anche alcuni politici hanno manifestato il loro malcontento. Francesco Bongiorno, del direttivo di Fratelli d’Italia (da pochi giorni all’opposizione), ha detto che sarà un disastro e ha chiesto ai consiglieri comunali Francesco Sammartano e Vita Alba Pellerito di intervenire.

L’avvocato Pellerito ha risposto che la cosa sarà oggetto di interrogazione, “Sappiamo bene in cosa si trasformano queste realtà – ha affermato - Spendere quattro milioni in un’opera che verrà occupata abusivamente e distrutta, sinceramente anche no”. Più prudente l’avvocato Sammartano: “Il protocollo d’intesa dovrà essere acquisito ed esaminato”.

 

Abbiamo chiesto al sindaco Giovanni Lentini che ne pensa della preoccupazione che la notizia ha prodotto sui social, con riflessi anche nella politica locale.

 

Si tratta di un finanziamento dato all’IACP, che ha fatto già una gara per affidare i lavori e trasformare l’ex Zeus Hotel in abitazioni sociali da destinare, a prezzi calmierati, a persone che si trovano in difficoltà.  Personalmente avrei demolito l’hotel e fatto una bella piazza che avrebbe valorizzato l’adiacente Collegio dei Minimi, dove avrebbero potuto parcheggiare anche gli autobus, ma in ogni caso la gara l’ha fatto l’IACP, così come il futuro affidamento dei lavori sarà fatto dall’IACP. È stata una scelta precedente alla mia amministrazione.

 

E’ un disastro che va fermato, così come hanno detto alcuni esponenti politici dell’opposizione?

 

Non è affatto un disastro. Non vedo perché debba essere una cosa negativa affittare degli appartamenti a persone che comunque hanno un reddito, anche se si trovano in difficoltà. In ogni caso però è un’operazione che risana un pezzo della città. E’ un impianto abbandonato, elemento di degrado, che verrà rimesso in buone condizioni e che potrà avere un uso positivo. Attenzione, non bisogna fare confusione, non sarà un centro di accoglienza per migranti, ma saranno una sorta di case popolari. Gli immigrati regolari, che vivono qui e hanno già un reddito, così come chiunque altro cittadino a cui il servizio è diretto, potranno usufruirne. A Castelvetrano abbiamo già cinque centri di accoglienza, di cui due per minori non accompagnati, il social housing non c’entra nulla.  Quindi no, non condivido per niente la preoccupazione della gente. Certo, si può essere d’accordo o no con la scelta dal punto di vista urbanistico, (come ho già detto, io avrei pensato ad una demolizione) ma l’ordine pubblico non c’entra nulla.

 

* * *

 

C’è da aggiungere anche che la scelta di quest’edificio per il social housing, operata tra comune e IACP durante la sindacatura Alfano, ha visto il coinvolgimento delle associazioni che si occupano del settore. Tra quelle che si erano mostrate favorevoli c’era anche la Caritas. Inoltre, “nel momento in cui fu fatta - racconta l’allora vice sindaco Filippo Foscari - soltanto l’ex hotel soddisfaceva i requisiti per il progetto”.

 

Egidio Morici



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