Il termine "procedura d'urgenza" è ormai entrato nel linguaggio comune italiano, particolarmente dopo il protocollo siglato tra Italia e Albania sui migranti soccorsi in mare provenienti da "Paesi sicuri." Tale accordo si basa sulla Legge 5 maggio 2023, n. 50, che stabilisce disposizioni urgenti per procedure accelerate alla frontiera. All'articolo 7-bis, punto 1, si precisa che la domanda di protezione internazionale presentata da un richiedente proveniente da un Paese designato come "sicuro" può essere trattata direttamente alla frontiera, riducendo i tempi di audizione e decisione.
L'articolo 2-bis, inoltre, stabilisce che i Paesi considerati "sicuri" sono designati sulla base di informazioni provenienti da altri Stati membri dell'UE, dall'Agenzia dell'Unione per l'asilo, dall'UNHCR e da altre organizzazioni internazionali competenti, con un elenco aggiornato periodicamente e notificato alla Commissione europea. Con il Decreto del 7 maggio 2024, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha aggiornato tale lista, ma esso non ha forza di legge.
Dopo il primo rimpatrio di 12 persone in Albania, il governo italiano ha emanato il Decreto Legge n. 158 del 23 ottobre 2024, "Disposizioni urgenti in materia di procedure per il riconoscimento della protezione internazionale." Tuttavia, l'applicazione di queste norme ha suscitato dibattiti legali: per i sette migranti trasferiti di recente, il tribunale di Roma ha sospeso il giudizio in attesa di chiarimenti dalla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) sull'interpretazione del decreto.
Il decreto fa riferimento al nuovo Regolamento UE 2024/1348, che stabilisce una procedura comune di protezione internazionale a livello europeo, abrogando la direttiva 2013/32/UE. Tale regolamento, sebbene applicabile dal 12 giugno 2026, permette agli Stati membri di designare parti del territorio di un paese terzo o categorie specifiche come "sicure."
La vera urgenza non dovrebbe però riguardare l'uso strumentale delle norme. Basti considerare che queste misure, applicate nel novembre 2024, riguardano solo sette persone su oltre 3.356 arrivi. La vera "procedura d'urgenza" è smettere di fare propaganda.
Vittorio Alfieri