Sono passati quattro anni dall'elezione di Massimo Grillo, avvenuta nell'ottobre 2020, e la città di Marsala sembra ancora in attesa del cambiamento promesso.
La decadenza e la noncuranza che continuano a caratterizzare diversi aspetti della città non sono più giustificabili, e la responsabilità di questa situazione ricade non solo sul sindaco, ma anche su chi ha collaborato con lui nella gestione amministrativa, prima e dopo.
Questa amministrazione condivide le scelte fatte in passato e quelle attuali: la selezione degli assessori, il sostegno del consiglio comunale e l’appoggio di chi continua a sostenere politicamente il sindaco. Che Grillo possa non ricandidarsi o che non sia sostenuto da Forza Italia o Fratelli d’Italia sembra irrilevante, poiché ogni forza politica ha comunque partecipato alla partita, influenzando le decisioni e i ruoli assegnati.
Accanto a Grillo troviamo Enzo Sturiano, di cui due assessori in giunta sono espressione diretta: Ivan Gerardi e Donatella Ingardia. Un altro assessore, Salvatore Agate, è vicino al sindaco, e anche qualora Sturiano chiedesse un passo indietro, probabilmente l’amministrazione continuerebbe a mantenere la propria posizione. In questa situazione, ogni ruolo rappresenta potere e ragione sufficiente per non lasciare.
L'amministrazione, però, sembra aver perso l'occasione di rilanciare la città, e il malcontento dei cittadini è ormai tangibile. Senza un centrodestra unito e un candidato condiviso, Forza Italia potrebbe puntare su Salvatore Ombra come figura capace di unire anime diverse, inclusi Fratelli d’Italia e i centristi, anche se questo richiederà un complesso lavoro di negoziazione.
Guardando al passato e rimarcando vecchie responsabilità, chi amministra appare lontano dalle reali necessità della città. Quali sono stati i risultati in questi anni? Il volto di Marsala non è cambiato: le strade sono malridotte, le periferie sono soffocate dai rifiuti, le opere pubbliche e il centro storico sono trascurati, e i dibattiti pubblici e culturali, se non promossi da altri, sono praticamente assenti. L’amministrazione sembra incapace di proporre idee innovative.
La gestione di Grillo sembra dominata dagli annunci più che dai fatti, e il giudizio dei cittadini è severo. Tra crisi e continui rimpasti, Marsala appare priva di direzione, una città che procede per inerzia. Nel panorama della politica locale emergono volti noti e alleati di Grillo, molti dei quali si riproporranno per la prossima competizione elettorale, pronti a confrontarsi con chi ha già conquistato i voti necessari e a rimettere in gioco, come spesso accade, anche chi sembra essere escluso dai veti.