Sabato 9 novembre, a Taormina, oltre 150 amministratori locali siciliani si sono riuniti per la "Prima Conferenza Regionale sulle Politiche Giovanili", un incontro fondamentale per definire le future linee di intervento per il supporto e lo sviluppo dei giovani nell'Isola. Durante l'incontro, è emersa con forza la richiesta di avere una voce più incisiva nel processo decisionale regionale riguardo alle politiche giovanili, auspicando l'attribuzione di una delega specifica a un assessore che possa fungere da interlocutore diretto all'interno della Giunta regionale.
Il bisogno di un cambiamento concreto e strutturato è stato ribadito con forza dalla Commissione Politiche Giovanili di Anci Sicilia e Anci Giovani Sicilia, che ha ricevuto un mandato politico chiaro per portare avanti un dialogo costante e produttivo con la deputazione nazionale e regionale siciliana. Gli amministratori locali intendono rappresentare con forza le istanze dei giovani, che quotidianamente si confrontano con le difficoltà della vita sociale ed economica, spesso vedendo nel futuro un’opportunità lontana e incerta.
Un incontro di riflessione e proposte
La giornata ha visto l'intervento di numerosi esponenti istituzionali, tra cui il Sindaco di Taormina, Cateno De Luca, e il Sindaco della Città Metropolitana di Messina, Federico Basile, che hanno portato i loro saluti e le loro riflessioni sul ruolo della politica locale nel rispondere ai bisogni giovanili. A loro si sono uniti Paolo Amenta, Presidente di Anci Sicilia, e Luciano Marino, presidente di Anci Giovani Sicilia, che hanno sottolineato l'importanza di un impegno collettivo per contrastare l'emigrazione giovanile e favorire il radicamento dei giovani in Sicilia.
Un momento particolarmente significativo è stato il discorso di Simone Digrandi, coordinatore regionale della Commissione Politiche Giovanili e Assessore del Comune di Ragusa, che ha simbolicamente posizionato uno zaino sul palco per rappresentare l’emigrazione giovanile, un fenomeno che continua a segnare profondamente la realtà siciliana. Digrandi ha evidenziato il circolo vizioso che caratterizza l’esodo giovanile: la pubblicazione di nuovi dati sull'emigrazione, seguita da un'indignazione diffusa sui social, che poi sfocia in richieste alle istituzioni di agire, senza che, tuttavia, vengano adottati strumenti concreti per fermare questo trend.
Un approccio sistemico per risolvere il problema
Per uscire da questa impasse, è stato sottolineato con forza la necessità di instaurare un dialogo istituzionale più incisivo e continuo tra i vari livelli di governo. È necessario elaborare proposte organiche che rispondano alle diverse esigenze dei giovani, mettendo al centro l’esperienza di chi ogni giorno lavora nei territori e ha un contatto diretto con la realtà giovanile. La Commissione Politiche Giovanili, in tal senso, si è impegnata a partire dalle riflessioni e dalle proposte emerse durante l’incontro per avviare nei prossimi mesi un confronto strutturato con le istituzioni regionali e nazionali, attraverso la presentazione di specifiche proposte concrete.
Riflessioni e confronti per un futuro migliore
Nel corso della giornata, numerosi esperti e rappresentanti delle istituzioni hanno offerto il loro contributo alla discussione, toccando temi cruciali come la capacità di analisi della realtà giovanile, la cultura dei processi politici, l'importanza della programmazione e la necessità di sviluppare un forte senso di comunità. Tra i relatori, hanno partecipato Tiziano Salvaterra della Rivista Giovani e Comunità Locali, Serena Angioli dell’Agenzia Nazionale per la Gioventù, Stefano Zampardi di Eurodesk, Francesco Di Giovanni dell'Associazione Inventare Insieme, e molti altri.
In particolare, è stato sottolineato che la Sicilia ha bisogno di una visione a lungo termine che non si limiti a risolvere le problematiche immediate, ma che punti a creare una comunità inclusiva, in cui i giovani siano coinvolti attivamente e responsabilmente nella costruzione del proprio futuro.
Un impegno a lungo termine
La Sicilia, infatti, ha l’opportunità di investire in politiche giovanili che rispondano alle sfide del presente, ma che siano in grado anche di guardare al futuro, creando una rete di supporto che permetta ai giovani di restare, crescere e prosperare sull'Isola. Gli amministratori locali, attraverso l’Anci, si sono impegnati a promuovere un cambiamento che passi da politiche concrete, dall’ascolto delle necessità quotidiane dei giovani e dalla creazione di opportunità per il loro sviluppo professionale e sociale. La Sicilia ha bisogno di un futuro che non solo risolva le problematiche giovanili, ma che permetta alle nuove generazioni di diventare protagoniste del proprio destino.