L'Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) di Trapani è stata condannata in primo grado a risarcire un paziente anziano con una somma di quasi 500 mila euro per un caso di malasanità. Nonostante l’ASP abbia presentato ricorso contro la sentenza, ha comunque avviato il pagamento per evitare ulteriori oneri economici dovuti a un’eventuale esecuzione forzata. L'atto di pagamento è stato firmato dal direttore generale dell'ASP, Ferdinando Croce, e dal direttore amministrativo, Danilo Faro Palazzolo, con il parere favorevole del direttore sanitario, Gaetano Migliazzo.
Il caso risale al 2018, quando M.D., un 75enne di Mazara del Vallo, si sottopose a un intervento chirurgico all'ospedale "Paolo Borsellino" di Marsala per risolvere problemi alla colonna vertebrale lombare. L’intervento, che doveva migliorare le sue condizioni, ha avuto esiti opposti, portando a gravi complicazioni. M.D. ha infatti riportato difficoltà motorie, costretto a spostarsi strisciando i piedi e a utilizzare dispositivi per la mobilità, a causa delle persistenti e debilitanti condizioni post-operatorie.
Secondo l’accusa, durante l’operazione, i sanitari avrebbero agito con negligenza, provocando un'emorragia interna che ha causato danni irreversibili al paziente. Nel procedimento di primo grado, il giudice Carlo Maria Bucalo ha stabilito la responsabilità morale dell’ASP, condannandola a risarcire il paziente per il danno subito. Il percorso giudiziario è stato complesso, con un tentativo di risoluzione extragiudiziale che non ha però portato a un accordo definitivo.
Il difensore del paziente ha richiesto un risarcimento per i danni subiti, che è stato quantificato dal Tribunale di Trapani in una cifra pari a 426 mila euro, a cui si aggiungono ulteriori spese legali e interessi. Complessivamente, l'importo da versare supera i 490 mila euro. Anche se l'ASP ha deciso di impugnare la sentenza, il pagamento è stato avviato per evitare l'aumento dei costi, in attesa della decisione della Corte di Appello di Palermo.
L'avvocato dell'ASP, Viviana Cialona, ha segnalato possibili vizi procedurali, sostenendo che alcuni esperti e consulenti coinvolti nel caso non sarebbero stati nominati in modo conforme alla legge. Resta ora da vedere se la sentenza di primo grado verrà confermata o modificata in appello.