Nuova svolta nell'ambito dell'inchiesta sui presunti illeciti nella gestione dei fondi per la formazione professionale in Sicilia (qui i nomi degli indagati). Il Tribunale del Riesame di Palermo ha accolto integralmente il ricorso presentato dall'avvocato Fabio Sammartano, annullando le misure cautelari imposte a Mario Castelli, presidente dell'impresa sociale IRES di Palermo. Castelli, ex direttore di banca e persona incensurata, era stato sottoposto al divieto di dimora nelle province di Trapani e Palermo, misura eseguita all'alba del 17 ottobre 2024.
La difesa di Castelli e la decisione del Riesame
Secondo la prospettazione difensiva dell'avvocato Sammartano, i rapporti tra il CE.SI.FO.P. (Centro Siciliano per la Formazione Professionale) e l'IRES erano basati su un Accordo di Partnership sottoscritto il 15 luglio 2020. In virtù di questo accordo, l'IRES avrebbe concesso un prestito al CE.SI.FO.P. per esigenze di garanzia finanziaria dell'ente. Successivamente, il CE.SI.FO.P. avrebbe legittimamente restituito le somme ricevute, versandole sul conto personale di Mario Castelli, reso necessario per le stesse esigenze di garanzia finanziaria.
A supporto di questa tesi, la difesa ha prodotto ai giudici l'Accordo di Partnership firmato dai legali rappresentanti delle due associazioni. Il Tribunale del Riesame ha ritenuto convincente la documentazione presentata, evidenziando come Castelli abbia anticipato ingenti somme di denaro dal proprio patrimonio personale per sostenere l'IRES. Questo impegno finanziario sarebbe stato motivato dall'interesse esclusivo dei giovani corsisti e dalla necessità di salvaguardare il livello occupazionale dei docenti, che non erano regolarmente retribuiti dal competente Assessorato regionale.
Le Accuse e le Indagini in Corso
Inizialmente, la Procura Europea di Palermo aveva contestato a Castelli la consapevolezza della provenienza illecita di somme di denaro per un ammontare complessivo di 50.542,38 euro, di cui 11.000 euro ricevuti sul proprio conto corrente personale il 23 febbraio 2022. Tali somme erano ritenute parte di un circuito finanziario illecito legato a presunte malversazioni nel settore della formazione professionale.
Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trapani, mirano a far luce su un presunto schema di irregolarità nella gestione dei fondi pubblici destinati alla formazione. L'inchiesta coinvolge diverse figure di spicco nel panorama della formazione professionale in Sicilia, tra cui esponenti del CE.SI.FO.P. e del Movimento VIA.
Con l'annullamento delle misure cautelari nei confronti di Mario Castelli, il quadro accusatorio subisce un'importante modifica. Tuttavia, le indagini sono ancora in corso, e si attendono le determinazioni conclusive della Procura Europea di Palermo. L'avvocato Sammartano ha espresso soddisfazione per la decisione del Tribunale del Riesame, sottolineando la fiducia riposta nella magistratura e auspicando una rapida definizione della vicenda.
Mario Castelli, dal canto suo, ha sempre ribadito la propria estraneità ai fatti contestati, evidenziando il proprio impegno professionale e morale nel settore della formazione e dell'istruzione.
Il Contesto dell'Inchiesta
L'inchiesta sulla formazione professionale ha acceso i riflettori su presunte irregolarità nella gestione dei fondi europei e regionali destinati a questo settore in Sicilia. Al centro delle indagini vi sono accuse di corruzione, truffa e malversazione di fondi pubblici. Le autorità stanno esaminando possibili connessioni tra enti di formazione e rappresentanti politici, con l'obiettivo di accertare eventuali condotte illecite finalizzate all'ottenimento e all'utilizzo improprio di finanziamenti pubblici.
La vicenda ha sollevato un acceso dibattito sull'importanza della trasparenza nella gestione dei fondi destinati alla formazione e sull'integrità delle istituzioni coinvolte.
L'annullamento delle misure cautelari nei confronti di Mario Castelli rappresenta un significativo sviluppo nell'ambito di un'inchiesta complessa e ancora in evoluzione. Mentre le indagini proseguono, resta alta l'attenzione sull'esito delle verifiche condotte dalla magistratura e sulle eventuali responsabilità che potrebbero emergere.