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08/11/2024 07:00:00

Marsala, processo per bancarotta fraudolenta: accolte le richieste di abbreviato

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Marsala Annalisa Amato ha accolto le richieste di rito abbreviato avanzate dal commercialista marsalese Giulio Bellan e dall’imprenditore del settore gelati Pietro Buffa, entrambi accusati di bancarotta fraudolenta.

Bellan, inoltre, è stato ascoltato in aula, mentre il suo difensore, l’avvocato Giovanni Galfano, ha prodotto una perizia di parte redatta da Luigi Romano. Il processo entrerà nel vivo, con requisitoria del pm e arringhe difensive, il prossimo 12 dicembre.

Nello stesso procedimento penale, sempre per bancarotta fraudolenta, sono imputati anche altri due imprenditori del settore produzione gelati: Luigi e Giovanna Vinci, padre e figlia, soci e contitolari con Buffa delle stesse aziende (“Vinci srl” e “Vinci sicilian food”).

I due Vinci hanno chiesto di patteggiare la pena, tre anni di reclusione il padre e due la figlia, e il pubblico ministero, il procuratore Fernando Asaro, ha già dato il suo consenso. Il sigillo del giudice Amato ai patteggiamenti dovrebbe arrivare alla prossima udienza.

A difendere Bellan è l’avvocato Giovanni Galfano, mentre legale degli altri tre, clienti del noto commercialista, è l’avvocato Salvatore Luigi Sinatra. Luigi Vinci è un imprenditore abbastanza conosciuto in città anche per essere stato, alcuni anni fa, presidente del Marsala Calcio (si è dimesso a fine novembre 2018). Le sue società finite nell’indagine sono state dichiarate fallite dal Tribunale di Marsala alcuni anni fa. Le indagini, lunghe e complesse, sono state condotte dai militari della Compagnia della Guardia di finanza di Marsala, all’epoca comandata dal capitano Luigi Palma, e coordinate dal sostituto procuratore Antonella Trainito (attualmente pm alla Procura di Trapani). I reati individuati dalle Fiamme Gialle sono stati bancarotta fraudolenta patrimoniale per circa quattro milioni di euro, bancarotta fraudolenta documentale, bancarotta impropria e falso in bilancio. L’inchiesta è stata avviata nel 2019.