In arrivo in Italia 10mila infermieri provenienti dall’India, grazie al protocollo d’intesa voluto dal Ministro della Salute Orazio Schillaci.
Tuttavia, la decisione ha sollevato critiche e accuse di discriminazione. A difendere i professionisti stranieri è il professore Foad Aodi, presidente di AMSI, Umem e del movimento internazionale Uniti per Unire: “Non possiamo che respingere al mittente tutte le dichiarazioni fuori luogo nei confronti dei professionisti di origine straniera. AMSI combatte in particolare la discriminazione verso i professionisti stranieri, sia quelli che già stabilmente lavorano in Italia, sia quelli che devono arrivare, verso i quali è profondamente sbagliato assumere un atteggiamento negativo e ostativo”. Aodi aggiunge: “Vanno adeguatamente formati e abilitati, sia dal punto di vista linguistico sia per quanto riguarda il complesso sistema di regole del nostro Sistema Sanitario. Non devono essere considerati un ostacolo o una soluzione tappabuchi: sono in grado, se messi nella giusta condizione, di offrire un grande contributo per sanare la carenza di professionisti nelle nostre regioni, da Nord a Sud”.
A partire dal primo gennaio 2024, 2.430 dipartimenti, strutture e servizi sanitari sono stati salvaguardati dall’impegno dei professionisti della sanità di origine straniera. In Italia i professionisti sanitari stranieri sono oltre 105.633: di questi, 40.633 sono medici, 36.400 infermieri, 7.800 odontoiatri, 7.700 fisioterapisti, 7.550 farmacisti e 4.200 psicologi. Altri includono podologi, dietisti, logopedisti, oculisti, veterinari, biologi e ostetriche.
Gabriele Pelissero, Presidente Nazionale di Aiop, ha apprezzato l’orientamento contenuto nella Manovra 2024: “Per la prima volta è stato modificato il regime vincolistico introdotto 12 anni fa, con un incremento significativo delle risorse destinate all’aumento del volume di prestazioni prodotte per il Servizio Sanitario Nazionale. Mi riferisco alla previsione di un incremento dei volumi di attività fino al 2026. È stata un’inversione di tendenza rispetto a un decennio di restrizioni dei volumi di attività e finanziamento, che rappresenta un contributo essenziale per il superamento delle liste d’attesa”. Pelissero sottolinea che “è necessario che a questa decisione si aggiungano meccanismi vincolanti nei confronti di Regioni e Province autonome per assicurare l’effettivo utilizzo di queste risorse a favore degli utenti”.
Il presidente nazionale ha posto l’accento anche sulla determinazione dei nuovi tariffari, sia ambulatoriali che di ricovero: “Crediamo che solo gli erogatori abbiano la consapevolezza dei costi di produzione e dei valori minimi di sostenibilità per l’erogazione. Chiediamo pertanto che, accanto alla giusta attivazione di nuove risorse, si apra un confronto tecnico concreto per determinare valori sostenibili, attuali e capaci di garantire i livelli di qualità che fino ad oggi abbiamo assicurato con fatica”.