Giulia Adamo ha avviato la petizione annunciata durante un evento pubblico, richiedendo alle autorità di “portare avanti con sollecitudine il progetto per il rifacimento del porto di Marsala e il tempestivo dragaggio dello stesso e del porto turistico”.
Due sono i punti centrali presentati da Adamo: il movimento "Coraggio e Passione", attivo su questioni di rilevanza per la provincia, come porto e sanità, e un processo di discussione itinerante che potrebbe condurre alla presentazione di un proprio candidato sindaco o all’appoggio di un altro. Adamo ha precisato che il movimento si sta muovendo in una fase non ancora ufficialmente elettorale. Tuttavia, è evidente che la campagna per le amministrative di Marsala è già iniziata, con vari potenziali candidati e incontri politici che si susseguono. "Coraggio e Passione" entra quindi a pieno titolo in questa dinamica.
All'incontro del 28 ottobre, convocato per discutere del porto, sono stati invitati tutti i segretari provinciali di partito. Solamente Maricò Hoops (MPA) e Michele Galfano (Sud chiama Nord) erano presenti. L'assenza degli altri segretari non è da intendersi come disinteresse per il progetto del porto, ma piuttosto come segnale che questa iniziativa guarda alle amministrative del 2026.
L’interesse di Adamo verso una candidatura o un ruolo di appoggio al centrodestra o al centrosinistra si chiarirà in seguito, ma la sua influenza sarà decisiva per le future scelte politiche. Ha comunque affermato di voler dialogare con tutti i partiti, anche se tale obiettivo appare complesso. I nomi sul tavolo rimangono gli stessi: Andreana Patti, sostenuta da personalità vicine al PD, Salvatore Ombra, il cui progetto civico potrebbe ottenere l'appoggio del centrodestra, e Nicola Fici, che pur essendo nel gruppo "I Cento Passi", vicino alla sinistra, proviene da una tradizione moderata, trovandosi così in una posizione ambigua.
Paolo Ruggieri, invece, mantiene una posizione attendista, in osservazione verso Fratelli d’Italia, con il quale ha legami, pur senza un’adesione formale. La sua cautela deriva da due motivi: l'incertezza sulla posizione di Massimo Grillo (sindaco parzialmente in linea con Fratelli d’Italia) e la presenza di rappresentanti meloniani in giunta, mentre Ruggieri con ProgettiAmo Marsala resta all’opposizione. Grillo, dal canto suo, si trova in bilico tra l’ingresso nel partito e la resistenza locale, con alcuni esponenti di Fratelli d’Italia, come Giuseppe Bica e Maurizio Miceli, che ne frenano l’entrata, temendo possibili defezioni all’interno del gruppo.
In particolare, i consiglieri comunali Giancarlo Bonomo e Lele Pugliese hanno già preparato un documento di sospensione dal partito nel caso in cui il sindaco aderisca a Fratelli d’Italia. Tale posizione appare contraddittoria e incoerente: chi sostiene il sindaco in giunta non può poi rifiutare il suo ingresso nel partito. Questa ambiguità alimenta un clima di confusione che non danneggia solo la politica ma anche la città. La mancanza di trasparenza nei rapporti e nelle alleanze contribuisce alla disaffezione degli elettori, che si allontanano dalle urne per la carenza di chiarezza dei progetti e delle alleanze.