In Sicilia, il ruolo degli "esperti del Sindaco" è recentemente finito sotto la lente della Corte dei Conti, che ha fornito linee guida per garantire che questi incarichi consulenziali siano conferiti in modo legittimo e trasparente. La Sezione regionale di Controllo per la Regione Siciliana, con la deliberazione n. 109/2024/VSGO, ha chiarito alcuni aspetti normativi legati all’articolo 14 della Legge regionale n. 7 del 1992, modificata successivamente nel 2021.
Le modifiche della Legge regionale e l'intervento della Corte costituzionale
La riforma del 2021, introdotta con l’art. 9 della Legge regionale n. 5, ha ampliato le possibilità di rinnovo degli incarichi degli “esperti del Sindaco” oltre il mandato di chi li ha nominati e ha esteso le finalità di tali incarichi, consentendo che questi potessero includere attività di supporto agli uffici comunali in settori complessi, laddove il Comune non disponga delle necessarie competenze interne.
La Corte costituzionale, con la sentenza n. 70 del 15 marzo 2022, ha tuttavia dichiarato parzialmente incostituzionale questa disposizione. La sentenza ha limitato il campo d’azione degli “esperti del Sindaco”, riportando l’incarico alla sua funzione originale: un supporto specificamente connesso alle materie di competenza del Sindaco, come stabilito nella normativa originaria del 1992.
Le linee guida della Corte dei Conti
La Corte dei Conti, nella sua deliberazione, ha indicato ai Comuni siciliani che gli incarichi di “esperto del Sindaco” devono rispettare i limiti stabiliti dalla normativa e dalla sentenza della Corte costituzionale. L'assegnazione degli incarichi deve essere legata strettamente alle funzioni del Sindaco e non deve estendersi a un supporto generale agli uffici comunali, se non in casi specifici e documentati in cui il Comune non disponga delle competenze necessarie.
L’obiettivo della Corte è garantire che gli incarichi di consulenza siano conferiti nel rispetto dei criteri di necessità e competenza, evitando incarichi sovradimensionati o di durata eccessiva che potrebbero compromettere la gestione delle risorse pubbliche.
Questa pronuncia della Corte dei Conti mira a favorire una gestione trasparente e responsabile degli incarichi pubblici nei Comuni siciliani, assicurando che il ricorso agli “esperti del Sindaco” sia limitato alle reali esigenze dell’ente e ai settori in cui vi siano effettive carenze professionali.