Gianfranco Amato, avvocato varesino e presidente dell’associazione Giuristi per la Vita, è dal 15 maggio 2024 consulente dell’assessorato alla Famiglia e alle politiche sociali del governo Schifani. La sua nomina ha suscitato non poche polemiche, in particolare per le dichiarazioni controverse e le posizioni apertamente critiche nei confronti delle persone omosessuali e della "teoria gender", riportate dal quotidiano La Repubblica.
Le dichiarazioni di Amato e le sue posizioni controverse
Amato è noto negli ambienti pro-vita e cattolici conservatori per le sue opinioni contro l’omosessualità, che ha definito un "peccato". In un’intervista di qualche anno fa, ha dichiarato apertamente di definirsi «omofobo», se questo significa «ritenere che il sesso debba essere aperto alla trasmissione della vita e credere nei precetti della Chiesa». In un video ancora disponibile sui social, ha paragonato la "protezione" delle persone omosessuali a quella riservata agli ebrei, lamentando un presunto accanimento contro gli eterosessuali, che definisce come “natura”.
Un personaggio noto nel movimento pro-vita
Presidente dell’associazione Giuristi per la Vita, Amato è impegnato nella difesa dei valori tradizionali. La sua associazione promuove «il diritto alla vita di ogni essere umano dal concepimento alla morte naturale» e sostiene la famiglia «come unione tra uomo e donna». Nello statuto dei Giuristi per la Vita è previsto anche un supporto legale per chiunque sia colpito da azioni giudiziarie a causa di posizioni pro-vita.
Il ruolo nell’assessorato alla Famiglia e le dichiarazioni dell’assessora Albano
Amato è stato nominato dall’assessora Nuccia Albano come consulente per la rivisitazione della legge 10 sulla famiglia e come presidente del comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio sulla Famiglia. La nomina prevede un compenso semestrale di 10.400 euro. L’assessora Albano ha motivato la scelta basandosi sul «l’aspetto tecnico» di Amato e lo ha descritto come «un grande cattolico».
Le critiche e le domande aperte
La nomina di Amato solleva domande su quale aspetto della sua esperienza abbia convinto il governo regionale, considerato che molte delle sue dichiarazioni, disponibili online, esprimono posizioni polemiche nei confronti delle istanze LGBT+. In un video, Amato critica il disegno di legge contro l’omofobia, sostenendo che i genitori tradizionalisti potrebbero perdere i figli e definisce «l’eterofobia» come un nuovo problema sociale, lamentando che le persone omosessuali siano trattate come «categoria privilegiata, esattamente come gli ebrei».