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24/10/2024 06:00:00

Province, che caos: si cambia ancora. Stop elezioni di secondo livello, forse votano i cittadini

Le elezioni di secondo livello per i Liberi Consorzi, previste per il 15 dicembre, potrebbero essere annullate. In quella data si sarebbero dovuti eleggere il presidente della Provincia, tra i sindaci a meno di 18 mesi dalla scadenza di mandato, e il presidente dell'area metropolitana, coincidente con il sindaco della città metropolitana. I consiglieri provinciali, invece, sarebbero stati scelti tra i consiglieri comunali in carica. Tuttavia, una legge complessa e poco chiara, nata nel 2015 sotto il governo regionale Pd di Rosario Crocetta, ha portato a una lunga fase di commissariamenti nelle amministrazioni locali.

Durante un vertice di maggioranza tenutosi a Palermo martedì, è emersa l'intenzione di bloccare le elezioni di secondo livello, dando invece la possibilità ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti provinciali. Questa mossa apre, però, il problema delle risorse necessarie, impattando sul bilancio regionale. I partiti di centrodestra spingono per tornare alle elezioni di primo livello, mentre Fratelli d'Italia esprime alcune perplessità, soprattutto per il rischio di ricorsi legati alla legge nazionale Delrio, che dovrebbe essere abrogata.

Il centrodestra sta lavorando a una legge per reintrodurre l'elezione diretta sia dei consiglieri provinciali sia del presidente. Tuttavia, la preoccupazione principale riguarda la tenuta della coalizione di maggioranza, che potrebbe subire scossoni, riflettendosi negativamente anche sul governo regionale. La Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro sostiene fermamente le elezioni di primo livello, e il presidente della Regione, Renato Schifani, si dice favorevole, chiedendo però che la legge indichi chiaramente la data del voto, prevista per aprile 2025.

La sfida sarà riuscire ad approvare la nuova legge prima che l'iter delle elezioni di secondo livello del 15 dicembre sia avviato, rendendo difficile fermarlo. Giorgio Assenza, capogruppo di Fratelli d'Italia, ha espresso dubbi sulla tenuta della maggioranza in Aula, temendo che possano emergere franchi tiratori, con conseguenze negative per il governo regionale. Intanto, Lega e Mpa sostengono la legge all'ARS, con Marianna Caronia del Carroccio che ha sottolineato l'importanza di restituire ai cittadini il diritto di voto: "Si aprono così spazi importanti di democrazia". La deputata ha inoltre auspicato che si possa cogliere l'occasione per introdurre norme che promuovano la rappresentanza di genere in politica.

Per evitare sorprese in Aula, i partiti di maggioranza stanno cercando di organizzare una cabina di regia che consenta di affrontare al meglio il dibattito legislativo all'ARS senza subire blitz imprevisti. 



Infomedica | 2024-11-09 11:19:00
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