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16/10/2024 13:02:00

Vie dei Tesori a Marsala: weekend tra archeologia e visite a quattro cantine

Aveva passioni precise, Pip Whitaker: il Marsala, la botanica. E l’archeologia: Mozia è il simbolo dell’amore

del nobiluomo inglese per scavi e reperti. Sarà l’archeologa Francesca Oliveri a illustrare, domenica prossima, le scoperte di Whitaker nello Stagnone, le ricerche sulla strada sommersa e le strutture portuali, su cui studia da oltre vent’anni la Soprintendenza del Mare. Sarà questo uno degli appuntamenti più attesi di questo ultimo weekend delle Vie dei Tesori a Marsala e, quindi, a Mozia.

Due giorni – sabato 19 e domenica 20 ottobre – per andare in barca a vela sullo Stagnone alla ricerca degli uccelli, sedersi accanto a una ricamatrice e veder volare le sue mani sul lino; ma anche salire sul campanile che oscilla; o far yoga tra i monumenti al tramonto nell’ex chiesa di San Giovannello, dove la domenica mattina si potrà costruire con i bambini un viaggio nella creatività e nella fantasia.

Ultimo weekend del festival anche a Ragusa e Scicli, Noto, Carini, Sciacca, mentre a Palermo e Catania durerà ancora fino al 3 novembre. Il festival è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana. Con Unicredit come main sponsor e l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione degli studenti. A Marsala sono validi anche i coupon già acquistati nella prima tranche del festival, per visitare Trapani, Mazara del Vallo e Alcamo.

Le Cantine. Come si sa, Marsala è terra di vini: e per questo ultimo fine settimana le cantine che apriranno i battenti per visite e degustazioni saranno addirittura quattro. Si seguiraÌ€ il viaggio del Marsala dalle vigne alle botti alle navi “vinaccere”, ai vini di ultimissima generazione, spesso passati di padre in figlio. Solo per questo ultimo weekend si visitano le Cantine Florio: fondate nel 1883 da Vincenzo Florio, respirano il mare attraverso il pavimento di tufo su cui poggiano centinaia di antiche botti; poi Cantine Pellegrino che hanno messo a disposizione gli inesauribili archivi delle famiglie Ingham-Whitaker, 110 volumi sugli scambi commerciali tra il 1814 e il 1928; le Cantine Bianchi, che vivono nell’antico baglio Woodhouse, proprio di fronte al porto dove un tempo attraccavano le navi che avrebbero trasportato il Marsala verso l’amata Inghilterra; oggi sono specializzate in liquori e distillati; e le cantine Curatolo-Arini dove vi parleranno di Vito, avanguardista come idee, attentissimo a quello che oggi si chiama packaging; e del suo sogno di produrre vini del territorio. Il festival riaccoglie anche il progetto satellite Terre dei Tesori: si potrà andar per vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

Luoghi. Si salirà sul famoso campanile del Carmine, lungo la scala a chiocciola che darà una strana impressione di oscillamento; se invece volete una visione orizzontale, ecco la terrazza di palazzo VII aprile. Si imboccherà il camminamento segreto della chiesa di Santo Stefano, e si scoprirà San Pietro e Paolo che nasce come chiesa del convento delle suore Oblate Benedettine che accoglievano le fanciulle facoltose; la grotta di santa Venera su cui nacque la chiesa della Madonna delle Grazie dopo un miracolo; e riapre le porte dopo qualche anno, anche l’ottocentesco teatro intitolato al compositore Eliodoro Sollima, che possiede una bellissima storia di comunità. Al Palazzo Comunale, è invece esposto il cinquecentesco “Trittico fiammingo”, attribuito all’anonimo (o collettivo) Maestro dell’Adorazione di von Groote, attivo ad Anversa a metà Cinquecento. Come l’opera sia arrivata a Marsala non si sa, ma adesso ha lasciato il Convento del Carmine per tornare nella sua sede istituzionale, a poca distanza dalla stanza del sindaco.

Il Parco Archeologico di Lilibeo-Marsala apre cinque luoghi importanti: a partire dagli ultimi scavi che hanno permesso di portare alla luce il poderoso sistema difensivo dell’antica Lilibeo, fino alla quota del profondo e ampio fossato del IV secolo avanti Cristo; e i resti di una torre, pavimenti e strutture artigianali della contigua area di Vico Infermeria. Si visitano poi il complesso monumentale di Santa Maria della Grotta, prima necropoli punica, poi romana, poi sepoltura dei primi cristiani e testimonianza della presenza dei monaci basiliani; la chiesa di san Giovanni con l’antro della Sibilla a cui si rivolgevano le donne che volevano giustizia; lo splendido ipogeo di Crispia Salvia, il più importante monumento della necropoli Lilibeo, ricchissimo e meravigliosamente affrescato; e infine le Latomie dei Niccolini, usate come cimitero della prima comunità cristiana di Lilibeo.

info: www.leviedeitesori.com dove si trovano curiosità, foto, schede per approfondire ogni luogo o esperienza e i coupon da acquistare.