Trapani, all'Atm Trapani bullismo e sciopero scuotono l'azienda
Il clima in Atm, la partecipata del Comune di Trapani che gestisce il trasporto urbano e la sosta a pagamento, è diventato incandescente. Alla base della tensione c'è la mancata convocazione da parte dell'azienda dei sindacati Cgil, Cisl, Ugl e Faisa Cisal, tutti firmatari del contratto collettivo nazionale degli autoferrotranvieri, per discutere del contratto di secondo livello. Questa esclusione ha portato i sindacati a proclamare uno sciopero, il primo di una serie, che si è svolto dalle 12 alle 16.
La situazione è implosa quando Atm ha sottoscritto il contratto di secondo livello con altre tre organizzazioni sindacali: Uil, Confial e ORSA.
“Lo sciopero è stato indetto – ha sottolineato Rosanna Grimaudo della Fit Cisl - perché non siamo d'accordo con il contratto che è stato siglato da Atm con Uil, Orsa e un altro sindacato autonomo. Questo accordo è inaccettabile. Tra le clausole c'è la decurtazione del 50% del premio di produttività in caso di tre contestazioni disciplinari, o la riduzione di 50 euro al mese in caso di due giorni di malattia, anche non consecutivi. Queste misure sono ingiuste: se un lavoratore ricorrerà a due giorni di malattia per un raffreddore, si vedrà decurtare 50 euro. Questo tipo di accordo lede i diritti dei lavoratori”.
Già a settembre si era parlato di sindacati di "serie A" e altri di "serie B” da parte di Atm, quando aveva siglato l'accordo per la redistribuzione degli incrementi di produttività senza consultare le sigle sindacali rappresentanti la maggior parte dei lavoratori.
Allora come oggi, i quattro segretari Anselmo Gandolfo (Filt Cgil), Rosanna Grimaudo (Fit Cisl), Rosario Gentile (Faisa Cisal) e Mario Parrinello (Ugl) hanno espresso il loro disappunto, dichiarando che gli accordi non riflettono le richieste dei lavoratori e che manca il confronto.
"Il 74% degli autisti si è fermato, il che dimostra che non è un pregiudizio delle sigle sindacali, ma un problema che riguarda i diritti di tutti i lavoratori” afferma Gandolfo che poi si sofferma sugli episodi di bullismo che coinvolgono 12 dipendenti, accusati di intimidazioni volte a bloccare il servizio pubblico. Segnalazione arrivata tramite il sistema di whistleblowing, che consente segnalazioni anonime.
L'avvocato dell’Atm Franzina Bilardo, presidente dell'organismo di vigilanza, ha parlato di comportamenti istigatori “paragonabili a forme di intimidazione mafiosa”. Ad aggravare la situazione è stato il ritrovamento di mazze con minacce verso chi non scioperava, segno di un clima intimidatorio. L' azienda ha avviato provvedimenti disciplinari e denunciato il caso alla Procura.
"Paragonare il bullismo alla mafia è un'accusa pesante che colpisce indistintamente tutti i lavoratori. Nessuno di loro ha ricevuto un'accusa personale, ma queste parole lasciano un'ombra su tutti – prosegue Gandolfo -. Ad agosto sono state fatte 12 contestazioni disciplinari, che alla fine sono cadute nel vuoto. Sembra che l'azienda utilizzi queste contestazioni per intimidire i lavoratori e dissuaderli dal partecipare a scioperi – conclude -. I lavoratori sono costantemente spaventati. Alcuni di loro, dopo aver ricevuto le contestazioni, non sono riusciti né a dormire né a mangiare per giorni interi. Questo dà un'idea della pressione psicologica che stanno subendo”.
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