Sabato mattina è giunta alla nostra redazione di Tp24, tra le tante, una segnalazione singolare: l'immagine di una Porsche posteggiata in centro, a Trapani, in uno stallo per disabili. E' una notizia? Certo. Non solo è un piccolo gesto di inciviltà quotidiana, e di questi, lo sappiamo, ce ne sono mille al giorno, ma è anche una Porsche, non è che ne girano molte in città. Per un giornale che racconta il territorio, è un fatterello da raccontare. Insomma, dal diritto negato al sopruso del proprietario dell'auto di lusso, che magari crede di essere più uguale degli altri - per usare un eufemismo - c'è tutto per scrivere due righe. E così abbiamo fatto.
La notizia ha creato subito grande eccitazione, anche sproporzionata. Il commento di alcuni era: "Ma che notizia è" (presto, promesso, su Tp24, faremo un breve tutorial per spiegare cos'è una notizia, così la finiamo ...). Si sono scatenati i soliti tifosi. E ho pensato a due cose. La prima: qualche anno fa, una vicenda simile, a Marsala, a Porta Nuova, una Porsche tamponata dopo che si era fermata per aver fatto attraversare un gattino. Una simpatica breve di cronaca, una notizia nata questa volta da un gesto gentile, non da una prepotenza.
La seconda: ho pensato a Dagospia, il noto sito di gossip, e non solo, di D'Agostino. Questa gente che dice "ma che notizia è", è magari la stessa che poi "sciala" quando, che ne so, Dagospia, nella sua rubrica "Cafonal" pubblica, che so, l'auto di Lotito, il presidente della Lazio, nel posto dei disabili.
Ecco qui siamo dalle parti di "Cafonalino", più che "Cafonal", siamo pur sempre provincia. L'eccitazione montava, comunque, perchè a quanto pare tutti sapevano di chi era quell'auto, tranne noi. D'altronde, se non fossi imbecille, e pronto a curiosare nel mondo, non sarei mica un giornalista.
L'auto pare che sia, infatti, di lui, proprio lui, il cittadino onorario di Trapani, Valerio Antonini, proprietario delle squadre di calcio e di basket e dell'unica televisione in città. Un bel modo di onorare la cittadinanza appena conferita dal consiglio comunale, già.
Che l'auto sia di Antonini lo si evince da un singolare articolo (?), post (?), editoriale (?), sfogo (?), comunicato (?), editto (?) ... Insomma, una cosa, pubblicata dal sito di Telesud, la tv di Antonini, nel tardo pomeriggio di sabato. Non si capisce di chi sia lo scritto, chi parli, a nome di chi. Presumo, non essendo firmato, che sia del direttore (al quale va tutta la mia solidarietà, davvero). C'è una foto del nostro, con tanto di bandiera dell'Argentina (forse aveva appena posteggiato davanti al consolato ...) e una dichiarazione un po' strampalata, piccata, tutta gne gne, che sembra una specie di nota vocale dettata e trascritta (ribadisco: massima solidarietà ai giornalisti di Telesud) con toni, modi da scuola elementare, che dice in sintesi che l'auto è la sua, che è stato tutto un malinteso di pochi minuti, e che è colpa dei soliti trinariciuti, invidiosi, ciaciari, malpensanti, nemici del bene. E poi attacca quelli che scrivono articoli anzichè fare "fatti concreti per aiutare disabili". Epico.
Ci sarebbe proprio da scrivere un romanzo su quello che sta accadendo a Trapani, da un anno a questa parte. Ci vorrebbe un nuovo De Roberto, che aggiornasse il suo "I Vicerè". Credevamo di averle viste tutte, e ogni volta invece la realtà supera se stessa. Il potere che si dispiega nei suoi modi tracontanti, il pubblico osannante, la politica che si adegua e si inginocchia (com'è che dalla Giunta di Trapani qualcuno non ha convocato una riunione da remoto, e d'urgenza, per deliberare, ad esempio, di rimuovere subito lo stallo per disabili così ostile all'onorario concittadino?).
Oppure no, ci vorrebbe la forza satirica di Stefano Benni, per raccontare le cose che accadono, di come questo fiume di soldi abbia trasformato cose e persone, ed anche la città, un Walter Siti, mi accontento anche di uno sceneggiatore, uno che da Makari passi ad una serie tragico - farsesca su Trapani (perchè da noi tragedia e farsa inevitabilmente vanno di pari passo). Qualcuno che facesse emergere la caratura dei personaggi minori, anche loro introvabili da altre parti, di questa riccanza da fare invidia ad un serie di Mtv.
"Il problema - mi scriveva ieri un mio amico trapanese serio e bravo -, è una classe politica e, si suppone dirigente, prona ai suoi capricci. Schiena dritta con i poveri cristi e pronti a piegarsi a 90 gradi con i potenti ...". E ancora: "Non stanno rendendo onore alla città, che pur tra mille difficoltà ha sempre avuto una sua dignità, che mi sembra sia ormai definitivamente persa di fronte al potere del denaro". Pensieri condivisi in privato, perchè nessuno ormai si vuole esporre più, per non avere il Daspo, per non finire su Telesud, magari, o oggetto di scherno dei tanti finti profili che girano sui social.
Si, siamo oltre il giornalismo, ci vorrebbe uno scrittore, uno bravo, tipo David Foster Wallace, se fosse ancora vivo, uno che anzichè fare il reportage dalla crociera di lusso ("Una cosa divertente che non farò mai più") decidesse di provare il brivido di vivere a Trapani, di questi tempi, per un po' di giorni, e vedere l'effetto che fa.
Giacomo Di Girolamo
P.S. A proposito di Foster Wallace, di Antonini, Trapani, gli Shark e tutto il resto, il problema non sono i parcheggi, il problema, a proposito di squali, è ... l'acqua. Non quella che manca nelle case dei trapanesi (e che per il Sindaco Tranchida sembra essere problema meno urgente del nuovo palasport che vuole il "pres") ma quella che dà senso al nostro lavoro, al nostro esserci, qui, adesso, e raccontare. Come nella più famosa frase di Wallace: "Se c'è una cosa della quale i pesci non sanno nulla è l'acqua".