Nella provincia di Trapani sappiamo come risparmiare. O, almeno, questo emerge da una recente analisi elaborata da Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani coordinata in Sicilia da Carmelo Raffa. «La Sicilia» spiega Raffa «ha saputo reagire all’impennata di inflazione e all’aumento dei tassi di interesse che hanno caratterizzato il 2023». E infatti, in linea con le aspettative della BCE la cui politica monetaria recente si è posta l’obiettivo di ridurre il denaro in circolazione aumentandone il costo, i siciliani hanno scelto di tenere i loro risparmi in banca e, nel migliore dei casi, di farli persino crescere investendo in titoli e strumenti finanziari.
Secondo il report di Fabi, la ricchezza finanziaria siciliana – intesa come l’insieme di attività finanziarie possedute qui in Sicilia – si attesta intorno agli 81.4 miliardi di euro, con una crescita del 6.4% (+4.9 miliardi) rispetto all’anno precedente. Un aumento dei risparmi trainato dagli investimenti, che qui in Sicilia – da quello che emerge – si mostrano particolarmente attrattivi per i risparmiatori. Se consideriamo infatti il totale degli investimenti (quindi titoli di Stato, azioni e bond, e fondi di investimento comune), il capitale allocato dai risparmiatori siciliani in titoli e strumenti finanziari supera i 6.5 miliardi di euro. Ed è un trend in crescita: rispetto all’anno scorso il totale degli investimenti è aumentato del 34.5%, superando addirittura la media nazionale che si ferma al 30%.
Gli investimenti in titoli e fondi, per altro, hanno ormai superato in popolarità i conti deposito, che cominciano a perdere terreno, probabilmente per via dei tassi interesse attivo ormai vicini allo zero. In Sicilia, il disinteresse nei conti deposito fa registrare perciò un calo del 2.9% nelle aperture di conto, un dato comunque inferiore rispetto alla media nazionale, che invece scende del 4.9%. Diverso è il caso dei conti correnti attivi. Sull’isola si registrano infatti 2.2 milioni di conti correnti, circa 15mila (+0.7%) in più rispetto all’anno precedente.
La situazione nella provincia di Trapani, nel dettaglio
I risparmi crescono anche nella provincia di Trapani. La ricchezza finanziaria del trapanese oggi ammonta a 6.2 miliardi di euro, con un incremento di circa 342 milioni di euro nel corso dell’anno (+5.8%), mentre la raccolta indiretta delle banche cresce soltanto del 28.7%, un dato inferiore rispetto alla media siciliana. Anche in provincia di Trapani, dunque, cresco gli investimenti in titoli e fondi, ma rispetto al resto della Sicilia aumentano a ritmi più lenti.
Del resto, nel territorio trapanese il numero di risparmiatori che ha deciso di abbandonare i conti deposito in favore di altri strumenti finanziari è più contenuto. Il calo dei conti deposito si ferma al -2.3%: ad oggi, in provincia di Trapani, il capitale allocato in depositi ammonta a 4.2 miliardi di euro, mentre il resto (2 miliardi) è investito in strumenti finanziari a più alto rendimento.
Anche sui conti correnti si registra una lieve crescita, seppur contenuta. Nell’ultimo anno, in provincia di Trapani sono stati aperti circa 179 conti in più (+0.9%). Oggi si contano in totale 205.391 conti correnti: il 47% della popolazione trapanese possiede un conto bancario.
Daria Costanzo