Anna Maria Amato, 55 anni, di Partanna, è stata assolta dall'accusa di frode in commercio. La sentenza è stata emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, che ha dichiarato il fatto non configurabile come reato. La vicenda risale al marzo 2019, quando la Amato, rappresentante legale e amministratrice di una società, fu accusata di aver venduto una partita di 2160 bottiglie di olio con l'etichetta "Olio di sansa di oliva", ma che, secondo l'accusa, contenevano in realtà un mix di oli di semi.
Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna della Amato, ma il tribunale ha ritenuto che non sussistessero prove sufficienti per confermare il reato. La difesa, rappresentata dall'avvocato Filippo Alessi, ha sottolineato come l'imputata non avesse responsabilità dirette nella miscelazione del prodotto. Secondo Alessi, infatti, la Amato, pur essendo rappresentante della società, non poteva essere ritenuta direttamente responsabile di eventuali irregolarità nella produzione, dal momento che il nostro ordinamento non contempla la responsabilità penale per chi ricopre tale ruolo.
Il giudice Paolo Gabriele Bono, al termine del processo, ha accolto la tesi difensiva, evidenziando che le prove presentate non dimostravano un comportamento doloso da parte dell'imputata. La sentenza ha inoltre stabilito che il termine per il deposito delle motivazioni è fissato in 90 giorni.
A distanza di cinque anni dai fatti, Anna Maria Amato è stata definitivamente assolta, con la sentenza del Tribunale di Sciacca che chiude il capitolo giudiziario a suo carico.