E' stata una serata emozionante quella che a Marsala ha visto la proiezione dell'ultimo film di Pasquale Scimeca, "Il giudice ed il boss", al cinema Golden, un film dove si racconta la storia del giudice Cesare Terranova e del maresciallo di polizia Lenin Mancuso.
ASARO. Emozionante e ricco di spunti di riflessione l'intervento del Procuratore di Marsala, Fernando Asaro. Il magistrato, visibilmente toccato dalla figura di Cesare Terranova, ha ricordato gli anni della sua formazione, quando "andava in motorino nei luoghi dei delitti di mafia per capire cosa fosse la criminalità".
"In quegli anni non se ne parlava, non si aveva alcuna conoscenza di questi fenomeni", ha sottolineato Asaro, rimarcando il ruolo fondamentale di magistrati come Terranova nel costruire "l'autostrada della legalità che oggi percorriamo". Un'autostrada che prima era "un viottolo di campagna, una stradina tortuosa e buia", e che è stata resa percorribile grazie al sacrificio di uomini come il giudice Terranova e Lenin Mancuso.
Asaro ha poi ricordato l'impegno di Terranova come Procuratore a Marsala nel 1971, sottolineando in particolare la sua "cultura della prova" nel caso del "mostro di Marsala", un episodio che all'epoca sconvolse la città con la morte di tre bambine. "Quando tutti cercavano un colpevole a tutti i costi, Terranova ha fatto un lavoro da magistrato che ama la giustizia, andando a cercare e individuare Michele Vinci, poi condannato, senza farsi prendere dall'ansia", ha affermato il Procuratore.
"Il coraggio di un giudice sta nell'emettere una sentenza di assoluzione in presenza degli atti, o al contrario, quando tutti chiedono un'assoluzione, arrivare a una sentenza di condanna. Cesare Terranova ci ha dato questa testimonianza di cultura della prova", ha concluso Asaro, esprimendo la sua soddisfazione per la partecipazione dei giovani alla presentazione del film, la mattina, e sottolineando l'importanza di conoscere la storia per costruire un futuro migliore.
MANCUSO. Visibilmente emozionato, Carmine Mancuso, figlio del maresciallo Lenin Mancuso, ha preso la parola durante la presentazione del film "Il giudice e il boss", ricordando il profondo legame che univa suo padre al giudice Cesare Terranova.
"È stato molto toccante l'intervento del Procuratore Asaro", ha esordito Mancuso, con la voce rotta dall'emozione. "Mio padre e Terranova hanno avuto un rapporto speciale con Marsala".
Mancuso ha poi letto un estratto del documento con cui il Consiglio Comunale di Marsala ha conferito la cittadinanza onoraria a Cesare Terranova, elogiando "la sagace e fattiva opera di collaborazione" del maresciallo Mancuso nelle indagini sull'omicidio di Antonella Valenti, Ninfa e Virginia Marchese, "assicurando alla giustizia l'assassino".
Per sottolineare ulteriormente il legame tra Terranova e il padre, Mancuso ha letto anche le parole scritte da Cesare Terranova al Capo della Polizia, in cui definiva Lenin Mancuso "un uomo di attaccamento al dovere, zelo e capacità, meritevole del massimo apprezzamento per le sue spiccate doti di ufficiale di polizia giudiziaria".
SCIMECA. "Questo film è un percorso che ha appena iniziato", ha esordito Pasquale Scimeca, regista de "Il giudice e il boss", ringraziando il pubblico presente alla proiezione marsalese. "Non abbiamo tanti soldi per fare promozione, ma ci piace organizzare incontri con le scuole e con il pubblico per far conoscere la storia di questi eroi".
Scimeca ha spiegato di aver scelto di raccontare la storia di Cesare Terranova e Lenin Mancuso perché "il cinema ha un genere, quello sulla mafia, dove i protagonisti sono i mafiosi. Io voglio ribaltare questo concetto, perché è importante far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, chi la mafia l'ha combattuta eroicamente".
"Spesso si è detto che Mancuso fosse solo la guardia del corpo di Terranova", ha continuato il regista, "ma non è così. È stato il suo collaboratore dal 1958 fino al 1979, fino al giorno della sua morte. Un rapporto simbiotico: Terranova non faceva niente senza Mancuso al suo fianco".
Scimeca ha poi sottolineato la "tragicità" di queste figure: "Le loro vite sono state piene di avventure e tradimenti, come nelle tragedie greche. E poi la morte, nel modo in cui è arrivata...". Il regista ha concluso il suo intervento ricordando l'importanza delle indagini condotte da Terranova e Mancuso: "Hanno portato a processo i primi mafiosi, quando ancora non si parlava di mafia. Se i boss fossero stati condannati nel processo di Bari del '69, forse la storia avrebbe preso un'altra direzione. Purtroppo, è andata in una direzione tragicamente opposta".