A Trapani scoppia la rivolta dei rifiuti! La chiusura improvvisa dell'isola ecologica del Lungomare ha mandato su tutte le furie i cittadini. "Dove la buttiamo la spazzatura?", si chiedono in molti, costretti a tenere in casa rifiuti ingombranti e speciali. Il Comune parla di trasferimento nella nuova sede in zona industriale (pronta a fine ottobre), ma la verità sembra un'altra: la chiusura sarebbe legata ai lavori del Pnrr.
La denuncia di un lettore
La scorsa settimana, trovando il centro sbarrato alcuni cittadini si sono visti costretti a riportare a casa rifiuti speciali e ingombranti, trasformando garage e cantine in discariche improvvisate. "Non c'è motivo di lamentarsi, il nuovo centro è in apertura, porti pazienza". Questa la laconica risposta del front office telefonico di Formula Ambiente, come racconta un utente esasperato. Un atteggiamento che non fa altro che alimentare il malcontento generale.
"Vorrei porre alla vostra attenzione la difficoltà che oggi sta presentando l'amministrazione Trapanese con la chiusura dell' isola ecologica di Trapani, la quale ne riaprirà a fine mese un' altra nella zona industriale.
Il lasso di tempo sta praticamente autorizzando il già incivile locale a scaricare in provincia materiale vario a cielo aperto.
Io stesso è da una settimana che ho il mio Van stracarico di scarti vari, e così rimarrà, ma avendo un terreno nella zona di Rocche Draele, ho visto un aumento di spazzatura varia più del solito. Ora , vi sembra giusto che al numero 09231974442 ti rispondano che non c'è possibilità di protestare per fare capire che avrebbero dovuto ultimare il nuovo punto e poi chiudere il vecchio?
È assolutamente assurdo, già raccatto spazzatura degli altri per mantenere questa terra ancora selvaggia, vergine, bella al cospetto di chi viene a visitarla mentre l'Amministrazione incentiva l'abbandono di rifiuti.
Grazie anche solo per la lettura anche se non potreste fare granché.
Cordialmente , Jeff Bianco"
Spuntano le mini discariche a cielo aperto in piena città
E così, mentre l'amministrazione comunale promette l'apertura della nuova isola ecologica in zona industriale per fine ottobre, Trapani si ritrova sommersa dai rifiuti. Le segnalazioni di mini discariche abusive si moltiplicano, soprattutto nel centro storico, dove la mancanza di alternative al centro di raccolta si fa sentire maggiormente. Cumuli di indumenti, scarpe e oggetti ingombranti abbandonati sui marciapiedi offrono un'immagine desolante della città.
Ma c'è anche chi, in piena zona urbana, abbandona materassi, legno, e rifiuti speciali che con il porta a porta è difficile smaltire. Pur non essendo giustificabile in alcun modo l'inciviltà di chi abbandona i rifiuti, la repentina chiusura del centro rifiuti ha causato serio disagio alla cittadinanza esacerbando gli animi, già, in verità, esasperati.
Centro raccolta rifiuti chiuso? Colpa del Pnrr
Mentre il Comune parla di "trasferimento della struttura", la chiusura anticipata del centro di raccolta sarebbe legata ai lavori del Pnrr al rione Cappuccinelli, che hanno reso impraticabile l'accesso al sito. Ma non solo.
La concomitanza dei lavori per la pista ciclabile, avviati contemporaneamente a quelli del rione Cappuccinelli, avrebbe reso impossibile la gestione del centro di raccolta. Non solo per una questione logistica, con i mezzi pesanti di trasporto rifiuti che hanno avuto sbarrato il varco di uscita al sito, ma anche per la mancanza di spazio per l'incolonnamento di auto in attesa di conferire i rifiuti. I veicoli in coda sul Lungomare Dante Alighieri non avrebbero avuto più lo spazio per accostare, per via dell'importante restringimento di carreggiata dovuto alla ciclovia, mandando in tilt il traffico.
Insomma, sembra che la necessità di rispettare le scadenze del Pnrr abbia spinto l'amministrazione a chiudere l'isola ecologica senza prevedere un'adeguata alternativa per i cittadini. Una scelta che rischia di compromettere la raccolta differenziata in città e di alimentare l'inciviltà.
E mentre l'assessore Emanuele Barbara rassicura sull'apertura del nuovo centro entro fine mese, affermando che "c'è già il collaudo elettrico!", in molti scommettono su un ulteriore ritardo. Nel frattempo, Trapani resta in ostaggio dei rifiuti, vittima di una pianificazione "quantomeno discutibile".