Il lungomare di Marsala, nei pressi del porto, continua a essere teatro di situazioni di estremo disagio per automobilisti, ciclisti e pedoni a causa dei lavori di riqualificazione in corso. Dopo il recente episodio in cui due autobus turistici in direzioni opposte hanno bloccato completamente il traffico a causa della mancanza di spazio per transitare, la viabilità sulla strada rimane altamente critica e pericolosa.
Attualmente, è possibile passare lungo quel tratto, ma in condizioni estremamente rischiose. La combinazione di una carreggiata ristretta dalle transenne dei cantieri, la presenza di una corsia ciclabile e la totale assenza di controlli da parte della polizia municipale stanno trasformando la zona in una vera e propria "bomba a orologeria". Gli incidenti sembrano solo una questione di tempo.
Un esempio emblematico è la situazione causata da veicoli parcheggiati sul marciapiede, i quali invadono parte della carreggiata e obbligano le auto in transito a spostarsi al centro della strada. Con le vetture che procedono in direzioni opposte e lo spazio limitato dai lavori, il rischio di collisioni è elevato. A rendere tutto ancora più critico è l’assenza di un’efficace regolamentazione del traffico, con i vigili che non intervengono per gestire la situazione o garantire la sicurezza.
Questi problemi non sono nuovi, e la riqualificazione dell’area portuale continua a essere rallentata da continui ritardi e interruzioni. Ogni giorno che passa senza una soluzione concreta, la frustrazione dei cittadini aumenta, soprattutto di fronte a un sistema logistico che appare inefficiente e pericoloso. I lavori, già ampiamente in ritardo rispetto ai tempi previsti, stanno prolungando i disagi alla circolazione e alla sicurezza della zona, una delle arterie principali della città.
La cittadinanza attende soluzioni concrete, che potrebbero includere una gestione più ordinata del traffico, maggiore vigilanza e interventi rapidi per evitare che questo tratto di strada diventi un pericolo costante per tutti coloro che lo percorrono.