Gentile redazione, è da tempo che leggo con costanza le vostre notizie e, in questi giorni in particolare, sono stata incuriosita da ciò che sta accadendo nella città di Trapani e dai suoi futuri cambiamenti che, non nascondo, mi spaventano un po'.
Parto dal presupposto che non mi è mai piaciuta la carica da sindaco di Tranchida, sia a Trapani che ad Erice, per tutto ciò che ha fatto per portare avanti progetti senza tenere conto non solo del parere dei cittadini, ma soprattutto della struttura del territorio. Ci si dovrebbe chiedere, infatti, se determinati progetti fossero realizzabili o meno.
Ma ciò che adesso mi ha colpito maggiormente, e che mi spinge a scrivervi, è il fatto che la mia città stia diventando un posto dove non è più possibile vivere. Parliamoci chiaro! Noi trapanesi non abbiamo mai avuto un sistema di trasporto efficiente; l'unico mezzo di spostamento è sempre stata, dai tempi che furono, la propria auto. Ora, vedere come la via Fardella sia stata deturpata da dossi irregolari (che, se consultate le normative stradali, non sono conformi a come si dovrebbero progettare), e osservare che anche la litoranea stia cambiando (in peggio) con una pista ciclabile enorme, che a mio avviso è inutile, mi fa venir voglia di fuggire da questa città.
Questi cambiamenti sono stati fatti senza prima consultare nessuno, né i trapanesi né gli oppositori in giunta, che comunque ci rappresentano.
Ultimamente ho avuto l'opportunità di leggere ciò che ha scritto il consigliere Tore Fileccia, che già conosco da tempo, e credo vivamente in ciò che fa e in quello che fanno i suoi sostenitori. Lo dico apertamente: non voglio essere uno dei tanti cittadini che non si lamentano e che accettano tutto. No! Bisogna fermare questo abuso di potere e queste folli idee di progetti che non sono compatibili con il nostro territorio. Bisogna occuparsi di problemi più importanti, come la carenza d'acqua in questa città. Si dovrebbe pensare ai beni di prima necessità, e non credo che la priorità sia una pista ciclabile.
Inoltre, è necessario educare i cittadini trapanesi a guidare con responsabilità e a prendersi cura della città in cui vivono. Parlo della spazzatura che vediamo in giro, e del fatto che non viene offerta la possibilità di smaltire i rifiuti ingombranti, perché la ditta che dovrebbe occuparsene non lo fa.
Come possiamo pensare di essere parte dell'Europa se ci comportiamo come se vivessimo nel Terzo Mondo?
Chiedo scusa per questo discorso un po' lungo, forse non ho centrato pienamente tutte le questioni che i nostri oppositori hanno sollevato. Scrivo queste parole perché comprendo ciò che ha vissuto e continua a vivere il nostro consigliere Tore Fileccia, ma chiedo ora più che mai di tenere duro, di fare in modo che certi scempi non vengano realizzati, e di lottare per le persone che credono in lui e in ciò che fa.
Durante la campagna elettorale, non nascondo che, pur di non avere più un sindaco che non mi ha saputo rappresentare come cittadina ericina, ho fatto di tutto affinché i voti andassero a persone giovani, che forse avrebbero potuto dare una svolta a ciò che finora ha portato solo al degrado della nostra città e del nostro territorio. Spero che, anche se Tranchida ha vinto le elezioni, gli oppositori e chi la pensa come me possano comunque fare qualcosa per cambiare le cose.
Grazie a Tore Fileccia,
Una lettrice